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Visualizzazione dei post da ottobre, 2022

IL SOFFITTO DI CRISTALLO SI È ROTTO SOLO A DESTRA

  Poco prima di mettermi a scrivere, ero deciso a commentare le parole pronunciate dal Presidente del Consiglio Meloni, nei due rami del Parlamento, in occasione del voto di fiducia. Ma, riflettendo sulle reazioni da parte di alcune rappresentanti della sinistra (purtroppo) finto-progressista ho cambiato idea; è solo un appuntamento rimandato quello con la leader di (o dei) Fratelli d’Italia, lo prometto, ma parlare del Soffitto di cristallo è più urgente. Particolare attenzione hanno destato in me le parole, pronunciate in aula dalla On. Serracchiani e con un tweet dalla On. Boldrini, volte a negare l’indubbio “risultato di genere” ottenuto da una donna del Centro-Destra, per la prima volta incaricata come Presidente del Consiglio. Non mi soffermo su quanto affermato dalla prima deputata menzionata, perché non vorrei disperdere in me il fragore della risposta “da brividi” riservatale prontamente dal Presidente Meloni (ah se ci fosse un premio per queste cose), piuttosto vorrei sofferm

LA VERA RUPTURE STA NEL PROPORRE UNA ASSEMBLEA COSTITUENTE

  Nel momento in cui il primo governo di destra della storia repubblicana è nella pienezza dei suoi poteri avendo ottenuto la fiducia del Parlamento, momento che per un beffardo destino coincide con i cento anni da quella marcia su Roma che portò Benito Mussolini ad aprire la lunga e dolorosa pagina fascista della nostra storia, si chiede a Giorgia Meloni di fare i conti con il passato. Basterebbe che il presidente del Consiglio facesse i conti con la sua cultura politica, domandosi se il suo bagaglio è all’altezza delle tremende sfide che abbiamo di fronte. E se il suo mondo è in grado di dar vita ad un moderno partito conservatore, di stampo liberale ed europeo, che al momento non è. Ogni nuovo governo afferma ossessivamente di voler marcare una radicale discontinuità con quello precedente, persino quando, come nel caso dell’ineffabile avvocato Conte, è lo stesso primo ministro a guidare due esecutivi di maggioranze diverse. Nessuno si è ancora posto il problema di voler produrre

AAA CERCASI NUOVA RICCHEZZA

Oggi la sfida riguarda il nostro ambiente ed è qui che si gioca il futuro dell’Umanità. Ma non credo che la cultura ambientale sia ancora entrata nel nostro Paese fino a dare al nostro habitat quella priorità che possa mettere in secondo ordine il superfluo o una vita resa comoda da una tecnologia disumana e consumistica. Non credo più nei politici di qualsiasi schieramento, credo invece in un Italia ” migliore ” che porta avanti, ogni giorno, un vero discorso culturale, che apre gli occhi, che suona il campanello d’allarme appena ci distraiamo un po’ dalla triste realtà di un marciume che purtroppo ha colpito l’Italia fin dalle radici più sane. E’ una nuova sfida, forse ingenua, forse geniale, la ricchezza futura del meridione e dell’Italia intera va vista con una “ tripla A ”, non quella decretata dalle agenzie di rating basata sulla solidità finanziaria ma quella che viene fuori dalle iniziali di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente. Come dire, l’economia principale su cui bisogna

LA MANO DI MENO (MEMO)

  Meno Remigi ha fatto scivolare le mani sul fondoschiena di Jessica Morlacchi, voce dei Gazzosa, immagine ripresa in diretta tv. Le telecamere hanno stretto sul mezzo busto della conduttrice mentre sullo sfondo si intravedevano Memo Remigi e Jessica Morlacchi. All’occhio attento dei telespettatori non è sfuggita la mano del cantautore 88enne, che dal fianco della Morlacchi è scivolata sul fondoschiena di quest’ultima, che lo ha bloccato dandogli uno schiaffetto sulla mano e rimettendogliela a posto. Ottantotto anni per provare l'ebrezza di sentire ancora sensazioni pressoché ricordate nei tempi andati. Quando una palpatina era la conditio sine qua non, per andare avanti nell'approccio con una ragazza. Capire insomma se ci stava. Che non vuol dire necessariamente che la dava, era invece il modo di capire se potesse nascere il presupposto per poterle dire finalmente "ti vuoi mettere con me?" Ora è chiaro che l'intento se mai ci fosse stato, del "giovane att

E SE CI FOSSE OGGI LUI...

A molti anni dalla sua scomparsa (in questi giorni ricorre il ventunesimo anniversario della sua morte), esiste ancora una vasta polemica su Craxi, sul suo reale peso per l'Italia. E quando un personaggio di questo tipo, a distanza di così tanto tempo, fa ancora così tanto discutere, significa che stiamo parlando di un grandissimo personaggio. Ma al di là di questa che può sembrare una considerazione scontata, il vero nocciolo della questione è che Bettino Craxi rappresenta la coscienza sporca degli italiani. E no, non mi riferisco ai socialisti. Per prima cosa, affermare come a più riprese hanno fatto Di Pietro e Travaglio e oggi fa Scanzi che Craxi fosse "un condannato e basta" significa dare alle sentenze di un tribunale il valore di giudice storico e politico. Mi spiace per Di Pietro e per Travaglio, ma un tribunale non fa tanto. Indubbiamente ad entrambi sarebbe piaciuto perseguitarlo di più, avendo il pensiero di Di Pietro la forma mentis dello sbirro più che del gi

PRIMO CASO DI COGNATISMO

Allora, la prima volta che io sono entrato in Via della Scrofa, Lollobrigida era già uno dei "grandi" di Azione Giovani, uno dei capi dei "gabbiani", era già un dirigente nazionale di Ag quando la mia generazione (che poi è la stessa di Giorgia) iniziava ad affacciarsi alla politica nazionale.  Il compito di un giornalista è conoscere le notizie e, quindi, io non posso credere che La Repubblica non abbia gli strumenti per conoscere questi fatti.  Semplicemente il giornale della sinistra italiana gioca a fare "ammuina" per gettare fango sulla destra.  No, il caso di Lollobrigida non è nepotismo ma la conseguenza logica di persone che, facendo politica insieme, hanno costruito anche la propria vita privata con le persone con cui condividevano gli spazi della politica.  Lollobrigida, quando si è fidanzato con Arianna Meloni non avrebbe mai immaginato che la sorella sarebbe diventata Presidente del Consiglio.  Tutto questo La Repubblica lo sa ma lo omette, del

IN VERITÀ IL MASCHILISMO È A SINISTRA

Anni fa Hilary Clinton in una intervista americana ha ribadito che le leaders di destra sono effimere, non lasciano il segno, in quanto sono serve del maschilismo conservatore. Non sono rivoluzionarie. Evidentemente non ha contezza storica della Thatcher.  Ieri però una icona progressista come Adriano Celentano ha dichiarato "Fantastica Giorgia!!! La tua apparizione al Quirinale, tra i sommi sacerdoti, emanava qualcosa di rivoluzionario". In chiave Europea, Gran Bretagna a parte, le donne al potere sono tutte lì, e tutte più o meno di destra o comunque non di sinistra. Da liberale sottolineo di più il caso della Presidenta de la Comunidad di Madrid (Liberale). Il problema della sinistra, non solo italiana ma internazionale, è evidentemente incentrato sulla questione che la politica non è solo fatta di slogan e le possibili candidate femminili, non possono essere sventolate come bandiere a mezz'aria e lasciate poi sfilacciare al vento. Semmai il vento deve essere di rivolu

SOVRANITÀ ALIMENTARE. LA SCONFITTA DELLA SINISTRA

Il concetto di sovranità alimentare non è nato a destra o, quando meno non è nato nella destra liberal salottiera.  La sovranità alimentare è nata con la "via campesina" ("movimento internazionale che coordina le organizzazioni contadine dei piccoli e medi produttori, dei lavoratori agricoli, delle donne rurali e delle comunità indigene dell'Asia, dell'Africa, dell'America e dell'Europa" secondo la sua stessa definizione).  In una conferenza in Mali nel 2007 de "la via campesina", la sovranità alimentare fu definita come "Il diritto dei popoli a un cibo sano e culturalmente appropriato, prodotto con metodi ecologicamente corretti e sostenibili, e il loro diritto a definire i propri sistemi alimentari e agricoli. Mette coloro che producono, distribuiscono e consumano cibo al centro dei sistemi e delle politiche alimentari piuttosto che le richieste dei mercati e delle aziende. Difende gli interessi e l'inclusione della prossima gene

AAA CERCASI FEMMINISTA ORGOGLIOSA

Quando fu eletto Biden, l'opinione pubblica italiana fu colpita non tanto dalla sua elezione, quanto dalla sua vice Kamala Harris. Le femministe italiane la elevarono quasi alla nuova Madonna di Loreto, di fatto il suo passaggio è stato effimero. Specie perché il suo Presidente ha deciso di mandarla in Messico a portare un messaggio nudo e crudo "non venite negli Usa, vi aiutiamo noi qui..." Decretando la discesa della parabola della nuova starlette democratica americana. Per le stesse dichiarazioni rilasciate da Giorgia Meloni, le nostre starlette, a capo del movimento femminista di opinione, hanno iniziato una campagna denigratoria, nei suoi confronti, che ha sortito l'effetto contrario. Oggi Giorgia Meloni è già Storia.  È la prima donna Premier della politica italiana, per giunta di destra. E le femministe? Mute. Non si vedono post o tweet che inneggiano alla santificazione di una donna al potere. Di fatto oggi la sinistra è in lutto. E lo ha capito sin dallo scor

SULLA PARTECIPAZIONE POLITICA

Ormai da diversi anni, al termine di ogni tornata elettorale, l’opinione pubblica fa i conti con il risultato del primo partito italiano: quello dell’astensione. Al netto delle teorie che conferiscono al “voto non espresso” un indubbio valore politico, è chiaro ai più che una maggiore affluenza, anche in presenza di alte percentuali di schede bianche, darebbe maggior peso al risultato elettorale oltre a far meglio comprendere la portata del sentimento di protesta nella società. Tuttavia, l’attenzione dei politici e dell’informazione specializzata generalmente si concentra, ma solo per i giorni immediatamente successivi a quello del voto, sull’astensione dalle urne, tacendo in merito a quella ugualmente grave che riguarda l’astensione politica “extra elettorale”. Sia chiaro, abbiamo tutti ben presente che, in alcune manifestazioni (solitamente a tema lavoro o diritti civili) o in taluni congressi di partito, si realizzano numeri di rilievo per quanto riguarda i partecipanti ma è doveros

CANCELLIAMO LA STORIA, CANCELLIAMO NOI STESSI

  Togliamo le foto di Mussolini dal MEF e da Palazzo Chigi. Rasiamo al suolo gli edifici di architettura fascista . Ma andiamo con ordine  Tanto per cominciare ci sono almeno 147 città di fondazione da abbattere, secondo l’elenco tracciato a suo tempo dallo scrittore Antonio Pennacchi. Alcuni sono semplici borghi, altre sono città capoluogo, come Latina, ma poco conta: si tratta di luoghi troppo legati a un’epoca che l’Italia deve seppellire. Anche nelle città non fasciste, interi quartieri andranno rasi al suolo e ricostruiti secondo canoni sinceramente democratici: per esempio l’Eur, la Città universitaria e il Foro Italico (già foro Mussolini) a Roma. Saranno poi fatte saltare la stazione Centrale di Milano, inaugurata nel 1931, e la stazione di Santa Maria Novella di Firenze, oltre al palazzo della Farnesina di Roma, sede del ministero degli Affari Esteri. Si riallaghino le paludi Pontine e quelle di Emilia, Sardegna, Bassa Padana, Coltano, Maremma Toscana, Sele. Andranno abolite,

PRESIDENZIALISMO? NON È IL MOMENTO.

È tanto doloroso dire, per una destra i cui valori hanno attraversato il Fascismo, che è stata la negazione della libertà e le leggi razziali sono state un orrore? Non è difficile comprendere che le tante opere pubbliche lasciate da Mussolini e dal Fascismo sono il frutto di un sistema totalitario che, a differenza di una democrazia, vive di processi veloci? Nel contempo va detto che è stato un periodo che fa parte della storia, è la vita vissuta dei nostri nonni o bisnonni e va consegnato alla storia attraverso una fase di Pacificazione nazionale. La prima a rigettatarla è la Sinistra che vi specula anche attraverso la classe intellettuale di riferimento che, attraverso pubblicazioni su Mussolini e il Fascismo, ne alimenta il fascino e l'estetica più che la memoria che si traduce nel "non dimenticare". In una autarchia non esistono minoranze, pesi e contrappesi mentre in una democrazia tutto è rallentato da commissioni, pareri e passaggi istituzionali spesso farraginosi

IL CORTOCIRCUITO DELLA IDEOLOGIA

Ma davvero nel 2022 ci tocca ancora sentir parlare di "nazifascismo"? Una categoria puramente propagandistica, priva di significative valenze storiche e demenziale quant'altre mai dal punto di vista politico? Ma allora De Felice tutte quelle migliaia di pagine le ha scritte solo per suo personale diletto? Ma perché, almeno ogni tanto, prima di parlare non vi leggete un libro? E dopo averlo letto fare un' analisi storica senza pregiudizio? La retorica di questi mesi sulla questione 25 Aprile ( In alcuni comuni è festa patronale e si festeggia San Marco, e, soprattutto i radioamatori festeggiano il compleanno di Guglielmo Marconi) o fascismo va fatto un salto nel futuro. Antifascisti che usano modi fascisti ( scrivere sul muro uccidere un fascista non è reato) , Propaganda mediatica contro un governo non ancora nato, scenari catastrofici e compagnia bella. Poi prende la parola il PD e in TV il confronto con i lavoratori pare un dibattito surreale. Il PD che vaneggia e

SUL BIPOLARISMO ITALIANO

 Si è appena conclusa la settimana che ha visto l’elezione dei presidenti delle Camere ed è già tempo di isolare qualche spunto di riflessione In particolare, nelle ultime tre settimane, posso dire di aver avuto tre conferme: 1) la Sinistra non è in grado di essere sinceramente democratica, 2) la Destra ha perso un’ottima occasione per dimostrarsi migliore della Sinistra, 3) il Bipolarismo italiano non funziona. Fin da subito tengo a precisare che è il terzo punto quello che interessa ciononostante, un doveroso accenno spetta anche agli altri due. Per quanto riguarda il primo punto, una volta consolidato il risultato elettorale, la parte sinistra dell’Arco costituzionale, ma anche il mondo dell’informazione e della cultura che a quella fanno riferimento, hanno innalzato il livello dello scontro con continui allarmi per un imminente ritorno del “fascismo”, con tanto di parallelismi tra gli attuali accadimenti e quanto successo esattamente un secolo fa. Le paure della Sinistra per una “D

PER UN NUOVO BOOM ECONOMICO. DALLA PUGLIA IL TURISMO INDUSTRIALE

Turismo, una stagione estiva da record rispetto al 2019 e che racconta una Puglia internazionale, sempre più innovativa ma al contempo custode delle sue tradizioni. E’ questo il ritratto che emerge dai dati dell’Osservatorio di Pugliapromozione, presentati stamattina in conferenza stampa al TTG di Rimini che è la più importante fiera del turismo b2b. Siamo la regione che ha realizzato una delle migliori performance turistiche. Oltre 2 milioni di arrivi durante l’estate, 10 milioni e duecentomila pernottamenti, con un incremento rispettivamente del 4,2 e del 3,1 per cento rispetto al 2019. Risultati del genere in un momento così difficile sono stati ossigeno puro sulle nostre aziende, sulla nostra economia, su tutto l’indotto del turismo e anche sull’immagine di una regione che continua ad attrarre non solo turisti ma anche investimenti, corsi di studio, grandi realtà di consulenza internazionale. Insomma, c’è una capacità della Puglia di attrarre il mondo che è senza precedenti nella s

EGONU, CERTO...SEI ITALIANA STRUMENTALIZZATA

Mi spiace, ma io non solidarizzo con la NOSTRA campionessa Paola Egonu, che ha deciso di non giocare più in nazionale perché stufa della domanda che, sui social tra l'altro, a suo dire, le viene fatta, e cioè " ma sei italiana?". Come al solito alla minoranza negativa viene attribuito un peso specifico superiore alla maggioranza positiva, che considera, me compreso, la Egonu Italiana, italianissima. La Egonu si presta così alla strumentalizzazione di questi progressisti ipocriti della sx fucsia arcobaleno, ed a sua volta diviene lei stessa simbolo di una controintolleranza verso un popolo che si identifica nelle sue imprese sportive, perché lo sport unisce, lo sport è condivisione e crescita. Alle parole della Egonu, subito si sono accodati certi primattori della politica italiana, quelli che ora paventano il fascismo al potere, come se il 15 ottobre del 2021 o a marzo 2020 non significhino fascismo, nazismo, discriminazione e sopraffazione. Non c'è niente da fare, l&

GLI APPUNTI DI BERLUSCONI

  È evidente a chiunque, fin dalla campagna elettorale, che il destra-centro non sia mai stato una coalizione, ma solo un cartello elettorale. E che avendo vinto nelle urne, ma non nel Paese,   come tale, ora fatichi a trasformarsi in alleanza di governo. Tra l’altro, a complicare le cose, si aggiunge il fatto che c’è una forte disomogeneità tra la quantità di seggi conquistati dai tre soci del cartello e l’effettiva quantità dei loro voti. Nessun dubbio che debba essere Giorgia Meloni la candidata alla presidenza del Consiglio, ma l’intesa si ferma lì. Oltre è da considerarsi un tutti contro tutti, senza esclusione di colpi. Uno scontro la cui dimensione è apparsa chiara in occasione della nomina dei presidenti di Camera e Senato, scelta che ha impropriamente incrociato quella per riempire le caselle del governo nascente. La presidente in pectore, salvo l’errore di abbandonare troppo presto la strada di assegnare una delle due camere alle opposizioni, cosa che tra l’altro le avrebbe m

PERCHÉ PATRIOTTISMO NON VUOL DIRE NAZIONALISMO

 Il 4 Novembre torni Festa Nazionale In occasione della ricorrenza del 4 novembre, ”Festa dell’Unita’ Nazionale” e ”Giornata delle Forze Armate”, ritengo sia necessario reintegrare questa festività quale festa nazionale. Se e’ vero che ogni Nazione ha nella sua storia date la cui celebrazione è intesa come un obbligo morale per le istituzioni e per la cittadinanza, in quanto testimoniano passaggi dell’evoluzione e della crescita della nazione stessa, oltre che dei ideali e valori superiori, per i quali ogni sacrificio – anche quello della vita stessa, è possibile e forse anche auspicabile. Ci sono esempi internazionali di come la ricorrenza della propria Indipendenza (si pensi a quella americana rispetto ai britannici o quelle dei paesi dell’est europeo nei confronti dell’URSS) sia festeggiata con grande evidenza. Sono queste date e giornate che hanno forgiato il percorso dell’umanità, crinali cronologici tra passato e futuro, oltre ad essere date che ricordano anche vittorie militari

E SE DOMANI SI COMPIE UN CAPOLAVORO?

Oggi grazie al comportamento che quelli di FDI hanno tenuto al senato, hanno probabilmente evitato ricatti politici, ed un suicidio elettorale di massa. La scelta della Meloni di non cedere sulla Ronzulli ministra anche a costo di mettere in bilico l’elezione del presidente al senato ha ridato dignità alla politica. I senatori che oggi hanno votato e che con il loro voto hanno detto no ai ricatti hanno ridato dignità alla Politica, con la P maiuscola, quella vera.  Sarebbe auspicabile lo stesso atteggiamento da parte della Meloni, domani, alla Camera. Per ridimensionare anche le velleità della Lega. E stabilire subito gli equilibri. Creando crepe in entrambi gli alleati. E sarebbe opportuno aprire alla presidenza della Camera ad un uomo di Renzi, in modo da formare il governo con le frange governiste degli alleati, lasciando per strada chi non ci sta in Fi e Lega. E mettendo dentro anche Italia Viva. Spaccando pure il terzo polo. Sarebbe forse un capolavoro della politica? 

OH...GRETA THUNBERG A FAVORE DEL NUCLEARE TEDESCO!

  Da una parte ci felicitiamo per questa presa di posizione netta ed esplicita, dall'altra non possiamo che esprimere il senso di beffa che risuona attorno ad una dichiarazione formulata ormai quasi fuori tempo massimo. Il movimento Fridays For Future in questi anni ha mobilitato le coscienze di un'intera generazione di giovani, e avrebbe potuto DAVVVERO CONCRETAMENTE incidere sulle politiche energetiche tedesche e mondiali, se fin da subito avesse chiarito che ogni centrale nucleare prematuramente spenta in ogni parte del mondo, rappresentava un danno alla lotta ai cambiamenti climatici e alla decarbonizzazione. E avesse mobilitato i giovani in tal senso. Invece troppo poco è stato fatto. Bisogna dirlo chiaramente e senza mezzi termini, e vorremmo che venisse riconosciuto questo errore strategico da parte del movimento, di chi lo guida, e di tutta la sua base.  Certo, ci sono anche state dichiarazioni importanti, come quella di Fridays For Future Italia che in un documento us

LA PRESUNZIONE DI SUPERIORITÀ SPIEGATA DALLA STORIA

Nel 1980 Giano Accame, intervistato da Mughini, asseriva, in sintesi, come la nostra società si sia preoccupata di recuperare diverse sacche di emarginazione quali omosessuali e drogati, ma ha completamente trascurato di recuperare un'intera area politica, sottovalutando pertanto le nevrosi e gli umori che ne sarebbero conseguiti. Questa, con il passare del tempo, ha finito con l'assumere connotati sempre più astiosi e indisponibili ad ogni dialogo, rifiutando infine di mettersi in discussione.                    Quando Fini cercò di costruire una Destra normale, il solo a plaudirlo, tra coloro che avevano militato nello schieramento avversario, fu Di Pietro ma questi non è facilmente inquadrabile come sinistrorso: piuttosto come alleato della Sinistra. Questa ha persistito invece nella propria arroganza e autoreferenzialità ed infine la Storia ha voluto che a quest'ultimo turno perdesse. (Glacialis) 

EHI FU SICCOME IMMOBILE DATO IL MORTAL SOSPIRO

  Il corto circuito di una "fu sinistra" che si riscopre forza di popolo ( populista) manifestando contro l' agenda Draghi e che ospita il ministro del Lavoro del Governo Draghi. La "fu sinistra" che scende in piazza a difendere gli operai, che votano a Destra, contro un governo che sta per nascere ottenendo la fiducia di un Parlamento democraticamente eletto dal popolo. Quel popolo che la CGIL vuole difendere dal fascismo, dai negazionisti ( loro hanno protestato contro le scelte del ministro Speranza sul green Pass e sulla sospensione dal lavoro per chi non era vaccinato). Una manifestazione in cui Landini è tornato a fare il comunista, a proporre idee novecentesche a scomodare Berlinguer e Lama. Il corto circuito della fu sinistra che guarda al PD di stampo americano, che urla il No alla Nato, che tifa Putin e che è contro i tubi che portano il gas, salvo poi, trovarsi striscioni che inneggiano al colonialismo americano, al gas, alle centrali nucleari e si ri