Quando fu eletto Biden, l'opinione pubblica italiana fu colpita non tanto dalla sua elezione, quanto dalla sua vice Kamala Harris. Le femministe italiane la elevarono quasi alla nuova Madonna di Loreto, di fatto il suo passaggio è stato effimero. Specie perché il suo Presidente ha deciso di mandarla in Messico a portare un messaggio nudo e crudo "non venite negli Usa, vi aiutiamo noi qui..." Decretando la discesa della parabola della nuova starlette democratica americana.
Per le stesse dichiarazioni rilasciate da Giorgia Meloni, le nostre starlette, a capo del movimento femminista di opinione, hanno iniziato una campagna denigratoria, nei suoi confronti, che ha sortito l'effetto contrario. Oggi Giorgia Meloni è già Storia.
È la prima donna Premier della politica italiana, per giunta di destra. E le femministe? Mute.
Non si vedono post o tweet che inneggiano alla santificazione di una donna al potere. Di fatto oggi la sinistra è in lutto. E lo ha capito sin dallo scorso 25 settembre, quando sono cominciati a venire fuori nomi di perfette sconosciute al posto del segretario nazionale del PD.
L'orgoglio italiano vale solo per le campionesse pallavoliste, egocentriche, che attraggono attenzione per il colore della pelle, per paura di essere massacrate dall'opinione pubblica, per una brutta prestazione o per via di contratti sontuosi provenienti dalla Turchia. Non si spiega altrimenti il silenzio della federazione Italiana di pallavolo, che fa da contraltare alla dimostrazione di sostegno addirittura dell'ex premier Draghi.
Ma tornando a Giorgia, e per la sua mancata santificazione, sarebbe opportuno che la nuova Premier del paese, possa smentire tutti coi fatti. Sperando che faccia del bene all'Italia, che ne ha un gran bisogno, a prescindere dalla bandiera politica di cui si fa parte.
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