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Visualizzazione dei post da marzo, 2019

KUNG FU GENDER

«[…]l’idea che si possa crescere con due papà, uno biologico e uno adottivo, che in assenza di una mamma questa sia sostituibile da un doppione maschile». Con queste parole, Mario Adinolfi ‘manda alla gogna’ il nuovo capitolo del film della DreamWorks, accusandolo di corrompere i bambini su temi che in Italia sono ancora irrisolti Sabato scorso ho visto il terzo capitolo della saga per bambini Kung Fu Panda prodotto da DreamWorks Animation. Tutti, conoscono a memoria la storia del piccolo panda Po che sogna di diventare un esperto di arti marziali, abbandonato, a causa di guerre e discordie, appena nato e cresciuto da un papà oca; un bel cartone, capace di far ridere ma anche di far riflettere. E forse, con questo terzo capitolo, la DreamWorks ha fatto riflettere un po’ troppo. In occasione ho ricordato un tema sempre attuale in Italia. Secondo Mario Adinolfi, la pellicola farebbe «il lavaggio del cervello ai bambini» in quanto promuove l’ideologia gender, poiché il protagonista ha

POLITICALLY CORRECT OBSESSION

L’unica vera ossessione del nostro tempo è rinserrata nella magmatica formula del politicamente corretto che tutto ricomprende. Una mania tramutatasi, nel giro di qualche decennio, in ideologia, e perciò in pratica politica. Un modello totalizzante capace di delegittimare l’avversario tacciandolo con reiterati cliché (razzista, antidemocratico, xenofobo, sessista, intollerante). Una ortodossia che, attraverso censure e divieti, esercita coercizione pure sul lessico, con una potenza tale capace di piegare tanti di coloro i quali si pregiavano di essere degli anticonformisti. Ossessione che ha indotto commediografi a riscrivere testi come è capitato alla Carmen, a criticare un quadro di Balthus per presunta pedofilia, a cacciare dalle università insospettabili come Ovidio, a depurare opere come quelle di Mark Twain per l’utilizzo della parola ‘negro’, o a vivisezionare versi della Bibbia. In questo atteggiamento sintetizzato attraverso tre nozioni, ipocrisia, stereotipo tenace e schiz