Oggi la sfida riguarda il nostro ambiente ed è qui che si gioca il futuro dell’Umanità. Ma non credo che la cultura ambientale sia ancora entrata nel nostro Paese fino a dare al nostro habitat quella priorità che possa mettere in secondo ordine il superfluo o una vita resa comoda da una tecnologia disumana e consumistica. Non credo più nei politici di qualsiasi schieramento, credo invece in un Italia ” migliore ” che porta avanti, ogni giorno, un vero discorso culturale, che apre gli occhi, che suona il campanello d’allarme appena ci distraiamo un po’ dalla triste realtà di un marciume che purtroppo ha colpito l’Italia fin dalle radici più sane. E’ una nuova sfida, forse ingenua, forse geniale, la ricchezza futura del meridione e dell’Italia intera va vista con una “ tripla A ”, non quella decretata dalle agenzie di rating basata sulla solidità finanziaria ma quella che viene fuori dalle iniziali di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente. Come dire, l’economia principale su cui bisogna lavorare ed investire non è quella finanziaria, fatta di mercati e borse, ma quella concreta e reale, fatta e prodotta quotidianamente dalle piccole e grandi imprese, industriali ed artigiane, che operano in uno dei comparti più promettenti e qualitativi che ci siano, l’agroalimentare, con un occhio particolare al pieno rispetto della sostenibilità. Nella crescita tanto agognata del Bel Paese può e deve avvenire solo attraverso un rilancio innovativo dell’agricoltura, dell’ittica e dei relativi prodotti, dalla valorizzazione, promozione e commercializzazione in tutto il mondo del regime alimentare della nostra ed unica" Dieta Mediterranea " infine dal rigoroso rispetto dell’ambiente che ci circonda unico vero tesoro.
(Raimondo Rodia)
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