La Storia dell’umanità è fatta di crisi politiche, ideologiche, economiche, sociali. Esse sono l’anello, il tramite, il ponte che divide le epoche, il vecchio mondo dal nuovo, malattie che prima o dopo consumano il padre e consegnano il regno al figlio. Come tutte le cose, come tutti gli essere viventi, così la società nasce, cresce e muore animata dallo spirito dei popoli e dei cittadini che ne fanno parte. Di anima si parla, perché una società senza anime, coese o discordanti, non può esistere. O almeno così credevano gli antichi. Rispetto al passato, la crisi che ha invaso il nostro mondo, o che forse il nostro mondo stesso ha creato con le proprie mani, appare invincibile, incontrastabile, come fossimo giunti ad un inesorabile punto di non ritorno, senza vie d’uscita, senza uno spiraglio di luce né una finestra dalla quale affacciarsi. Ma la vittima principale della scena è l’essere umano, prima ancora della società in cui esso interagisce. A livello antropologico assistiamo ad
Per curiosi e ribelli, uomini e donne libere, moderati e rivoluzionari in cerca di idee