Il corto circuito di una "fu sinistra" che si riscopre forza di popolo ( populista) manifestando contro l' agenda Draghi e che ospita il ministro del Lavoro del Governo Draghi. La "fu sinistra" che scende in piazza a difendere gli operai, che votano a Destra, contro un governo che sta per nascere ottenendo la fiducia di un Parlamento democraticamente eletto dal popolo. Quel popolo che la CGIL vuole difendere dal fascismo, dai negazionisti ( loro hanno protestato contro le scelte del ministro Speranza sul green Pass e sulla sospensione dal lavoro per chi non era vaccinato). Una manifestazione in cui Landini è tornato a fare il comunista, a proporre idee novecentesche a scomodare Berlinguer e Lama. Il corto circuito della fu sinistra che guarda al PD di stampo americano, che urla il No alla Nato, che tifa Putin e che è contro i tubi che portano il gas, salvo poi, trovarsi striscioni che inneggiano al colonialismo americano, al gas, alle centrali nucleari e si riscopre Sovrnista, perché il PCI era comunque Sovranista, Presidenzialista e non è mai stato troppo europeista. Ma in quella piazza ieri si sono ritrovati tutti in un corto circuito che aiuterà la destra per i prossimi 10 anni a vincere e governare.
È proprio il senso della protesta che non sta in piedi.
Contro chi protestano? Contro un governo che non è ancora insediato. Quindi sono pregiudizievoli.
La pretesa della sinistra italiana è quella di credersi sempre dalla parte giusta.
Non hanno ancora capito che hanno perso per due motivi, inconsistenti sulle proposte, e fautori di un clima di odio che la massa non sopporta più.
Una sinistra che economicamente e politicamente ha snaturato e tradito sé stessa. Scelte sociali a dir poco discutibili che stagnano la crescita e la produzione di un paese.
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