Meno Remigi ha fatto scivolare le mani sul fondoschiena di Jessica Morlacchi, voce dei Gazzosa, immagine ripresa in diretta tv.
Le telecamere hanno stretto sul mezzo busto della conduttrice mentre sullo sfondo si intravedevano Memo Remigi e Jessica Morlacchi. All’occhio attento dei telespettatori non è sfuggita la mano del cantautore 88enne, che dal fianco della Morlacchi è scivolata sul fondoschiena di quest’ultima, che lo ha bloccato dandogli uno schiaffetto sulla mano e rimettendogliela a posto.
Ottantotto anni per provare l'ebrezza di sentire ancora sensazioni pressoché ricordate nei tempi andati. Quando una palpatina era la conditio sine qua non, per andare avanti nell'approccio con una ragazza. Capire insomma se ci stava. Che non vuol dire necessariamente che la dava, era invece il modo di capire se potesse nascere il presupposto per poterle dire finalmente "ti vuoi mettere con me?"
Ora è chiaro che l'intento se mai ci fosse stato, del "giovane attempato" cantante, coi suoi capelli tinti nel modo giusto ed il savoir faire al piano forte, sarebbe stato un altro, diciamo "egoistico". La prova provata della insostenibile leggerezza del membro. Senza ricorso ad artefizio, quella pillola blu, che evidentemente Memo rifiuta di prendere.
Un tempo, una palpatina, non solo in rapporto uomo-donna, anche viceversa, era da considerarsi l'apertura verso l'altro. Poteva scattare il sorriso della complicità, oppure uno schiaffone e tutto finiva li. Oggi si alza un polverone mediatico, alla ricerca di un quarto d'ora di notorietà. E diciamola, di caccia agli ascolti, di programmi trasmessi in una televisione che somiglia sempre più ad un'orgia di canali. Dove la scelta è vasta, per cui la visibilità è ristretta.
Solo qualche anno fa, un noto programma Rai, ripreso da altre trasmissioni che facevano notare momenti imbarazzanti tra Massimo Giletti e Stefania Orlando, passava la sua quotidianità senza che si prendessero provvedimenti verso il suo conduttore.
Oggi il potere del politicamente corretto, misto alla prorompenza del femminismo estremo porta alla gogna mediatica di un "povero vecchio cantautore pensionato"
I salutisti dell’Unione europea tornano alla carica con un’altra battaglia: quella contro il vino. A fare da apripista è stata l’Irlanda, che potrà dunque applicare sugli alcolici un’etichetta con scritto “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” oppure “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati”. O più direttamente "il vino provoca il cancro". Secondo i dati di Alcohol Action Ireland, il consumo di alcol puro pro capite tra chi ha più di 15 anni è stato di 10,07 litri nel 2020, che corrisponde a poco meno di 40 bottiglie di vodka, 113 bottiglie di vino o 436 pinte di birra e supera del 40% il livello di consumo indicato dalle linee guida dell’agenzia governativa Health Service Executive (HSE). Quindi l'Irlanda, attraverso il silenzio assenso della Commissione Europea, con questo provvedimento, crede sul serio di combattere l'abuso di alcol? Perché i dati sopra elencati chiariscono e permettono di affermare che siamo in presenza di un eccesso di uti
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