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PER UN NUOVO BOOM ECONOMICO. DALLA PUGLIA IL TURISMO INDUSTRIALE




Turismo, una stagione estiva da record rispetto al 2019 e che racconta una Puglia internazionale, sempre più innovativa ma al contempo custode delle sue tradizioni. E’ questo il ritratto che emerge dai dati dell’Osservatorio di Pugliapromozione, presentati stamattina in conferenza stampa al TTG di Rimini che è la più importante fiera del turismo b2b.

Siamo la regione che ha realizzato una delle migliori performance turistiche. Oltre 2 milioni di arrivi durante l’estate, 10 milioni e duecentomila pernottamenti, con un incremento rispettivamente del 4,2 e del 3,1 per cento rispetto al 2019. Risultati del genere in un momento così difficile sono stati ossigeno puro sulle nostre aziende, sulla nostra economia, su tutto l’indotto del turismo e anche sull’immagine di una regione che continua ad attrarre non solo turisti ma anche investimenti, corsi di studio, grandi realtà di consulenza internazionale. Insomma, c’è una capacità della Puglia di attrarre il mondo che è senza precedenti nella sua storia. Di questo, ovviamente, devo anche ringraziare la capacità di accoglienza dei pugliesi. Una cosa mi dicono sempre, al di là del fatto che si mangia bene, che il mare è il più pulito d’Italia, che ogni volta che c’è un problema tutti si fanno in quattro per risolverlo: la cosa più importante è che tutti qui si sentono a casa. Quando i pugliesi vedono qualcuno arrivare, scendere dagli aerei, arrivare in autobus, in treno, hanno la coscienza dell’importanza che questo grande viaggio ha, non solo per l’economia, ma per la pace, la solidarietà, la conoscenza fra i popoli. Insomma, siamo un punto di riferimento di una Italia in questo momento molto complicata e, forse, anche un po’ smarrita. Ma la Puglia sa dov’è e dove vuole andare”.


Dal 2019, pre pandemia, al 2022 ecco cosa è successo in Puglia. Il movimento turistico dall’estero nei tre mesi estivi ha evidenziato +13% per gli arrivi rispetto all’estate pre pandemia del 2019, a fronte di una crescita più contenuta (+2%) del turismo nazionale. Da giugno ad agosto 2022 in Puglia si registrano 2.181.102 arrivi e 10.221.699 pernottamenti con una variazione del +4,2% e del +3,1% rispetto allo stesso periodo del 2019, un risultato trainato dalla ripresa del turismo internazionale.


Il mese di luglio è stato particolarmente positivo con un incremento del +16% degli arrivi e del +5,5% delle presenze; a giugno il trend è del +2,2% per gli arrivi e del +6,4% per le presenze.  Ad agosto non solo sono state confermate le presenze del pre-pandemia, ma anche per questo mese c’è stato un importante incremento della componente straniera che ha superato il dato del 2019, sia per gli arrivi che per le presenze.

Le analisi riepilogano in maniera assai dettagliata il fenomeno turistico in Puglia, riassumendo i dati quantitativi che lo caratterizzano, e tengono anche conto dei riflessi negativi generati dalla crisi pandemica, da cui progressivamente si comincia a riemergere. Tuttavia in questa prima fase post epidemica emerge soprattutto la ripresa degli arrivi dai paesi europei che più tradizionalmente eleggono la Puglia loro destinazione mentre analoghi segnali di ripresa non si segnalano dai paesi extraeuropei, nonché come è facilmente intuibile dalla Russia, mentre un primo accenno di inversione di tendenza riguarda gli Stati Uniti.

Tutto questo mentre si conferma un effetto di specularità tra la continua crescita del numero di esercizi ricettivi, con un incremento del 58% dal 2015 al 2021, e l’incremento degli arrivi e delle presenze, in particolare nell’area di Bari dove si è registrata una costante ascesa tra il 2015 ed il 2019, che ha visto il raddoppio della componente straniera.

Nel corso del 2021 l’80% degli arrivi in Puglia si è concentrato nelle province di Lecce (33%), Foggia (30%) e Bari che con il 14% si colloca al terzo posto di questa graduatoria. Le ragioni del divario sono evidentemente attribuibili alla differente tipologia di viaggiatori che visitano la regione, in quanto le province specializzate nel prodotto balneare accolgono turisti per periodi più lunghi, a differenza di Bari, meno balneare e maggiormente legata al turismo culturale o di business, con giorni di permanenza, quindi, molto inferiori rispetto alle altre province.

I dati brevemente accennati devono comunque essere considerati alla luce sia degli elementi di forza, che vedono il fenomeno turistico in complessiva ripresa e che fanno parlare ad alcuni professionisti del settore di nuovo “boom Italia”, sia anche di criticità come il costo crescente dell’energia, e l’impatto di tutti gli oneri di gestione, a cui si aggiunge la scarsa disponibilità di personale.

La Puglia in tutto questo si conferma come una delle regioni trainanti grazie alla bellezze naturalistiche, alle testimonianze storico/artistiche, alla gastronomia, ed anche grazie alla attività di promozione dell’immagine della regione svolta dall’Apulia Film Commission negli anni, tanto che ormai viene costantemente scelta per l’ambientazione di set cinematografici, trasmissioni televisive, e così via.

Tutto sembra andare a favore della Puglia come regione turistica eppure non mancano i rischi, puntualmente segnalati dallo stesso Piano strategico del turismo, tra cui, solo per citarne alcuni, caos ed eccessivo affollamento nei periodi di alta stagione, in particolare il cosiddetto “overtourism” dei grandi centri, scarsa formazione professionale degli addetti

Esiste cioè il rischio che l’attuale congiuntura favorevole, in cui la Puglia è di “moda”, si traduca in una effimera stagione che, come si è già verificato in altre regioni, potrebbe “bruciare” le risorse del territorio senza riuscire a trasformarsi in una industria del turismo strutturata e radicata in profondità, Si deve saper superare i casi eclatanti, ma effimeri, dei grandi eventi che si consumano in una notte o in pochi giorni ma che non generano sviluppo, come anche le situazioni di caotico sovraffollamento che soffoca pochi centri per limitati periodi della stagione estiva.

E’ necessario sviluppare innanzitutto una consapevole professionalità degli operatori, i quali si devono saper porre in una prospettiva di lungo periodo, con atteggiamenti responsabili e rispettosi del turista, mirando alla fidelizzazione di questi, con offerte economicamente ragionevoli rispetto ai servizi offerti. Bisogna cioè darsi l’obiettivo di creare un bacino di turisti/clienti che devono sapere di poter contare in Puglia - ed in particolare nell’area di Bari - su una offerta che sia di livello medio, ma che abbia anche la qualità idonea a rispondere alle attese del turismo familiare, che da sempre costituisce il settore più ampio dei flussi turistici.

 Va sicuramente tenuto presente come la regione detenga le più ampie competenze in materia di programmazione strategica delle attività turistica, è però evidente come questa materia rifletta i suoi effetti più diretti a livello locale e specificamente comunale. È questo infatti l’ambito in cui più direttamente impattano e si conoscono le dinamiche e le esigenze del mercato turistico, ed è qui agiscono quelli sono gli operatori di prossimità di questo settore, tour operator, albergatori, ristoratori, bar e pubblici locali. Sono queste le forze che vanno coordinate e ed anche indotte a collaborare per la creazione di un mercato stabile ed efficace dell’offerta turistica, ed è questo lo spazio di coordinamento su cui devono saper collocarsi, al di là delle competenze burocratiche, le amministrazioni comunali, individuando le forme tecnicamente più agili – un tavolo tecnico a livello cittadino può essere un primo esempio – per promuovere le iniziative già presenti ed anche sollecitarne di nuove.

Per fare questo è necessario in primis ridurre le tasse, prevedere un piano di investimenti, dedicato all'indotto, rimodulare il reddito di cittadinanza, strumento che deve favorire il reinserimento del lavoratore, e non il distacco dal lavoro, come oggi. Questo determina innalzamento del livello qualitativo del personale, che oggi scarseggia. 

Si devono sburocratizzare interi settori oggi in sofferenza, come gli Ncc, non si può tenere bloccato un intero settore, dal 2018 per mancanza di nuove licenze. Bisogna aumentare la concorrenza. Solo in questo modo si innalza la qualità turistica della nostra regione.

Trasformiamo il turismo in Puglia da moda in industria.

Seguiamo le tendenze del mercato turistico in Puglia.



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