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Visualizzazione dei post da novembre, 2021

LA NOSTRA GENERAZIONE NON HA PERSO. E' STATA SOLO AGGREDITA PER ARROGANZA CULTURALE

La nostra generazione era tollerante. E non lo sapeva. E' arrivato il fluid gender e, di conseguenza, l’omofobia. In ambito musicale, per esempio, oggi è Fedez che fa clamore più per le sue esternazioni e dimostrazioni, che per la sua qualità musicale. Attenzionando la sensibilità per i diritti, oppure la pochezza dei contenuti politici. La mia generazione ascoltava e amava David Bowie e Lou Reed, e non si è mai posta il problema di che preferenze sessuali avessero. Non interessava, anzi, contenti loro e, in qualche caso, beati loro. Elton John, Freddy Mercury, George Michael. La mia generazione amava i Led Zeppelin, i Deep Purple, Neil Young, gli Eagles...senza porsi il problema dei testi che oggi sarebbero giudicati sessisti. Quando arrivò Boy George non ci chiedemmo se gli piacesse il maschio, la femmina o tutti e due. Ci godemmo semplicemente la sua musica. E quando Jimmy Somerville ci raccontò la sua storia di ragazzo di una piccola città, ci commuovemmo e cantammo insieme a

INSINUARE IL DUBBIO SULLA SORTE DELLA SOCIETÀ ODIERNA

Dibattito virtuale A : Non ce la facccio più a non fare outing e, quindi, lo faccio. Sono sempre stato - e chi mi conosce potrebbe confermarlo - fermamente contrario alla dietrologia, al complottismo, alla negazione di fatti che sembrano incontrovertibili, ma quello che sta avvenendo negli ultimi tempi - direi anni - sta facendo vacillare paurosamente questa mia "originaria" impostazione culturale. Quando sento uno come Mario Draghi - l'adulato presidente del consiglio del governo italiano in veste di presidente del G20 - dire: "stiamo costruendo un mondo migliore" e "dovremo affrontare tante altre pandemie in futuro" allora, francamente, le mie perplessità, i miei dubbi, le cose che davo per acquisite subiscono una botta difficilmente assorbibile. Sulla china che stanno prendendo le vicende di casa nostra, e non solo, mi piacerebbe che si aprisse, per davvero, un dibattito scevro da posizioni precostituite che, per molti (troppi) si sono "inca