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Visualizzazione dei post da aprile, 2020

VENI, VIDI, VIRUS

Dalla lettura di un antico manoscritto si ricava quanto segue. Siamo nel 47 a.C. e al Senato romano si tiene una importante seduta. L’argomento all’ordine del giorno è se allargare i confini dell’impero verso oriente, conquistando la regione sul Mar Nero denominata Ponto. Si trattava di un territorio molto ricco in natura. Le valli, bagnate da grandi fiumi, erano estremamente fertili, come pure la terra lungo la costa. Basti dire che alcuni anni prima da lì erano state portate in Europa le prime ciliegie. Inoltre, la parte orientale della regione era ricca di minerali, c’erano tra l’altro le celebri miniere di ferro dei Calibi. Era questa una popolazione della zona, cui viene attribuita l’invenzione della metallurgia. La discussione tra i senatori è vivace, ci sono pareri favorevoli ma anche contrari. Da un lato, oltre alle ricchezze della regione, vengono fatte presenti ragioni di sicurezza, di difesa dalle orde barbariche provenienti dalle regioni dove nasce il sole, che premevan

DECAMERONE E CORONAVIRUS

"Iniziò in Oriente, dove uccise un'enorme quantità di persone, prima di estendere gradualmente la sua miserabile mano sull'Occidente. Contro questa piaga tutta la saggezza e la lungimiranza umana erano vane. Fu dato l'ordine di ripulire la città dalla sporcizia, era vietato l'ingresso a qualsiasi persona malata, si davano molti consigli per mantenersi in salute… Eppure, all'inizio della primavera dell'anno in cui comparve, si evidenziarono i suoi orribili effetti".(Giovanni Boccaccio) Questo estratto, come appare chiaro, non descrive la diffusione verso occidente del COVID-19, ma è tratto dalle prime pagine del Decamerone, di Giovanni Boccaccio. Il libro fu scritto tra il 1348 e il 1352, quando i valori del Medioevo (fede, trascendenza) cedevano a quelli del Rinascimento (divertimento, affari, mondo reale). Il Decamerone, che è spesso paragonato a “The Canterbury Tales”, anche se il primo è stato scritto decenni prima, è principalmente ricordato per

CULTURA ED ATTUALITA' 2a PARTE

PRIMA PARTE pubblicata qui il 03/11/2019 I mali della cultura. L’interesse e le lobby? Come ho scritto più o meno all’inizio di questo scritto, il maggior nemico della cultura è l’interesse. Come penso, di aver dimostrato fin qui, la controcultura, sottoforma di protesta, si è manifestata nel novecento, contro le più svariate forme di potere. Ma il potere è caratterizzato da una serie innumerevole di poteri, da cui dipendono le influenze in società delle lobby. Potere e Lobby Gay Il potere per salvaguardare lo status quo e conservarsi ha l’obbligo di mistificare la realtà, creare disordine, sradicare l’uomo dalla società, manipolare l’informazione, ma soprattutto limitare il pensiero dell’opinione pubblica attraverso un linguaggio fondato sul dualismo politico, morale ed estetico. Amico/nemico, destra/sinistra, bene/male, bello/brutto, buono/cattivo. Come se tutto potesse essere etichettato e messo in un catalogo, il quale in fin dei conti altro non è che il “pensiero unico”, la “

CORONAVIRUS E MEDIA. TRA SOVRAESPOSIZIONI E MANCANZE DI APPROCCI UMANISTICI

Il racconto di questa pandemia ha sovraesposto i virologi e manca di un approccio umanistico? Qualche spunto di riflessione sull'argomento. Un paio d’esempî. Il primo è dello scorso 29 marzo, al programma Che tempo che fa: secondo il virologo Roberto Burioni, il giorno in cui terminerà l’emergenza sanitaria e in cui potremo finalmente uscire, “tutti dovremo portare una mascherina ogni quattro ore”. Il secondo è di ieri, 4 aprile, intervista del Corriere della Sera al virologo Andrea Crisanti: “sarà meglio usare mascherina e guanti anche in casa. E, soprattutto, limitare all’indispensabile l’utilizzo degli ambienti domestici condivisi”. Se un domani qualcuno si troverà a scrivere un libro sulla comunicazione mainstream durante la pandemia di Covid-19 da coronavirus, probabilmente un capitolo sarà dedicato alla sovraesposizione mediatica di virologi, epidemiologi, infettivologi: non esiste talk show che ogni giorno non abbia il suo tecnico che, puntualmente, ripete all’incirca le s