Si rotola su di un piano inclinato, dove non si vede mai quando termina, in modo da poter crollare a terra. Almeno così ci possiamo rialzare. Dalle promesse del governo, che subito, nelle prime parole del premier ha parlato di ristori alle imprese colpite, ha rassicurato sul Natale e sulla possibilità della quasi normalità, si capisce l'affanno di questa gente che non ha programmi su una possibile via di uscita. Oltre a provvedimenti assurdi, non hanno altro. Dopo che in piena emergenza, hanno badato alla diffusione di monopattini, banchi a rotelle, bonus vacanze e viaggi. Oggi richiudono scaricando la colpa sulla massa che nemmeno loro riescono a gestire. Non è la sanità pubblica che necessita investimenti, perché i numeri li sbagliano, non sono quelli. Piuttosto c'era bisogno di prudenza, proprio come le piccole imprese, che tentano di restare in equilibrio. È da rendersi conto che fare cadere un governo in questa situazione è drammatico, ma bisogna decidere presto, se s
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