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L'UNIVERSALITA' DELLE COSE


Utero in affitto? Maternità surrogata? Gestazione per altri? Con queste espressioni ci si riferisce ad una pratica di procreazione assistita in cui, a fronte di un contratto, una donna conduce la gravidanza per conto di una coppia (o di una persona singola) che non può avere figli naturalmente. Al momento del parto, il neonato sarà considerato in tutto e per tutto figlio di chi ha portato avanti la richiesta, e non della partoriente.

L’assunto è che le donne che si prestano ad affrontare la gravidanza per conto terzi, facendosi impiantare l’ovulo da un donatore, lo facciano per un mero scopo economico, soprattutto quando questo avviene in paesi più poveri. 

In Italia la maternità surrogata è vietata per legge: l’articolo 12 della legge 40 del 2004 sulla procreazione assistita prevede esplicitamente che chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600mila a un milione di euro. Ad oggi è possibile recarsi all’estero per perseguire tale pratica. Il governo Meloni pensa alla possibilità di rendere tale reato universale. Si tratta quindi di bandire questa possibilità.

L’associazione Luca Coscioni è convinta del fatto che il divieto della legge 40 sia contestabile sia dal punto di vista giuridico sia da quello etico perché è riscontrabile una violazione dei diritti costituzionalmente riconosciuti alla salute, all’uguaglianza e alla famiglia, aveva anche presentato una propria proposta che introduceva il concetto di Gravidanza solidale per altri: la possibilità di prestare il proprio corpo, gratuitamente, per una maternità surrogata. Una soluzione, mai considerata in Parlamento.

Altre opinioni contestano la mancanza di libertà di desiderare un bambino per le coppie omosessuali. Libertà a mio avviso che già esiste. Basta rivolgere l’attenzione alle adozioni. 

Evidentemente sfugge ai più la scelta egoistica di chi insegue questo desiderio preconfezionato, perché di un preconfezionamento si tratta. 

Si ha presente quando ci si rivolge presso le associazioni di volontariato che adottano gattini e si preferisce un gattino di 60 giorni a discapito di un gattino già bello grande di sette/otto mesi? 

Bene, rimanendo in tema di animali, si ha presente quando si fanno partorire ripetutamente quelle cagnoline utili alla vendita dei propri cuccioli e dopo averle sfaldato l’utero le si lasciano al proprio destino? Bene. Non è un chiaro esempio di mercificazione dell’utero? E la scelta preconfezionata di un bambino in qualche modo non è un chiaro segno di avvicinamento all’eugenetica? 

Siamo arrivati al punto di gestire i corpi e le vite, programmando a proprio piacimento il futuro proprio e quello altrui? 

Questo è il passo dei tempi. La tecnologia che prende il sopravvento sui sentimenti, sugli stati d’animo.

In tutto questo qualcuno si è mai chiesto che cosa prova una donna per nove mesi, portando in grembo una creatura, consapevole che non sarà mai sua? E qui il femminismo che tanto decanta la posizione della donna in società, non ha proprio nulla da dire? 

Ci vogliamo fare soppiantare dalla tecnologia. È questa l’idea di progresso che taluna sinistra ha in mente? 

Qualche giorno fa Grillo ha dichiarato che l’intelligenza artificiale non permetterà più a nessuno di lavorare. Per questo è importantissimo realizzare un reddito universale capace di soddisfare le esigenze dei cittadini che non avranno più lavoro ma che così potrebbero permettersi l’acquisto dei prodotti realizzati appunto dalle macchine. 

Ma Grillo non è a capo di quel M5S che confabula un’intesa in campo largo con quel PD che vuole portare sempre più i migranti nei campi, per mancanza di manovalanza italiana? Perché l’agricoltura è ben lontana dall’intelligenza artificiale. 

Nessuno ci ha mai visto, dietro tutto ciò, un disegno di società schiavista e razziale? 

Così facendo gli italiani non lavoreranno e percepiranno un reddito universale, ed al loro posto i migranti si occuperanno dei lavori più scomodi. Quelli dove non arriva la tecnologia. 

Sull’idea che la sinistra italiana tragga ispirazione dalla sinistra americana, non si può non pensare che la radice sia la stessa  dei democratici di circa tre secoli fa, schiavisti e razzisti. 

La storia si ripete. Apriamo gli occhi. 


https://bariseranews.it/2023/06/25/luniversalita-delle-cose/

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