Ultimamente abbiamo guardato non senza un filo di apprensione alle manifestazioni francesi delle ultime settimane, e viene da pensare che per fortuna non avviene in Italia. O purtroppo?
Perché da noi non ci si ribella?
È una domanda che qualcuno si fa o la fa agli altri, solo qualcuno però, la maggioranza non sa nemmeno cosa sta succedendo e, cosa grave, non sa nemmeno di non saperlo e, cosa ancora più grave, non ha nemmeno qualche dubbio e se per caso se lo chiede, trova risposte immediate e superficiali.
Ho provato a fare altro. Ecco la risposta tra il serio e il riso di un film comico e drammatico nello stesso tempo.
Cosa mai potrà fare una società opulenta, rammollita, fatta da individui indeboliti nel fisico e nello spirito. La maggioranza è in sovrappeso e muovono il sedere solo per passare dalla poltrona al sedile dell’auto per evitare di fare qualche centinaia di metri a piedi. Soggetti pieni di farmaci, integratori, allergici e intolleranti senza più energia vitale e capacità riproduttiva, anziani che vivono tra un esame medico e l’altro.
Cosa mai potrà fare un popolo che passa ore davanti alla tv a bersi tutto quello che gli propinano e seguono trasmissioni becere?. Donne che si gonfiano tette e labbra per attirare uomini senza palle che devono far uso di pillole per fare sesso. Gente che mangia cibi industriali, confezionati e devitalizzati perché deboli di stomaco che vanno avanti a caffè, ansiolitici e antidepressivi.
Gente che si spaventa di tutto, e ancor più se lo vede e lo sente in tv, anche della vita stessa e delle sue sfide. Siamo un popolo, noi italiani, che permette di farsi calpestare i diritti fondamentali della persona umana, muoversi liberamente, respirare, lavorare, con la scusa di dire che: “va tutto bene.”
Masse che credono alle statistiche taroccate in modo talmente evidente che non sono più commentabili, che permettono l’annientamento del lavoro autonomo, quello che paga tutto a tutti e si sottomette all’asservimento dei poteri forti. Gente che non ha più amor proprio e nemmeno per i loro figli indottrinati alla nuova schiavitù già da piccoli.
Se lo si raccontasse a chi ha fatto la guerra, come i nostri padri o i nostri nonni, si metterebbero a ridere (per non piangere) altro che rivoluzione viene da dire, qui siamo all’auto estinzione di massa senza bisogno nemmeno di sparare un solo colpo perché facciamo tutto da soli.
Tutto ciò è attribuibile al passaggio dalla società del bisogno che caratterizzava tutto l’Ottocento fino anche a diversi decenni del Novecento, alla società del benessere che tramite l’interesse individuale e la libertà ha fatto perdere il senso di massa. In favore di interessi individuali che hanno portato a tale scoppio sociale.
Ecco quindi il motivo per cui noi non protestiamo, perché siamo scoppiati.
È dunque arrivato il momento di ripensare un senso da dare alla vita di noi tutti. La società deve avere una direzione.
Senza la quale c’è solo l’apocalisse.
La politica dovrebbe saperlo, ma davvero lo sa? I politici sono lo specchio di tale società priva di bussola.
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