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MORTE SU STRADA

A dimostrazione che non sempre muoiono i migliori, giunge notizia che Gino Strada sia giunto alla fine del cammino. A quanti ne piangono la morte, va il mio rispetto, piangono l'uomo capace di fondare Emergency, di creare tanti ospedali da campo, di aver dato asilo agli ultimi, ai disperati, ai malati. Ogni uomo ha la sua Storia, il suo vissuto e quasi mai ciò che si vede è. L'uomo ha un passato da picchiatore, massacratore comunista, tanto per dare il senso giusto alle parole, e il giusto peso alle azioni; l'uomo ha un nome di battaglia come tutti gli eroi "partigiani", perché è di un partigiano che parliamo ,nel senso più letterale del termine: di parte. L'uomo chiamato "chiave inglese" era quello che forte dell'assistenza di altri 9/10 criminali come lui, assaltava il primo Missino o presunto tale, ed a colpi di chiave inglese appunto, lo mandava all'ospedale, a volte in coma, a volte con traumi irreversibili a volte all'obitorio, come nel caso di Sergio Ramelli morto dopo un'agonia di 47 giorni. So che nei suoi ospedali, i militari Italiani feriti, venivano curati, e non sempre, dopo i neri in base a discriminazione personale. Allora io non mi aggiungo al lacrimatoio Nazionale, rifiuto i "coccodrilli" TV, immagino l'incenso che verrà versato nei telegiornali serali, mi sembra già di leggere i commenti dei giornali, mi limito a voler mostrare l'altra faccia dell'uomo, il mio dire non ha pretesa di giudizio, il giudizio ultimo non spetta agli uomini. Per chi ha vissuto gli anni 70 (io nascevo, ma poi mi sono informato) da Giovane Liberale con sgomento, queste sono parole di verità. Per non parlare dei milioni che la sua organizzazione incassava da governi come quello di Khartoum… da cui lo strappo con la figlia più coerente di lui. È morto l'ideatore del business del migrante.

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