Domani la maggior parte del paese torna in zona rossa. In questi giorni, mi sono stancato di sentire pareri di gente che si autoflagella, dicendo che la colpa è nostra. Non sappiamo rispettare le regole. Puntualmente ho sempre risposto loro che la responsabilità più alta è di chi ci governa. I dpcm (continuo a dire illegittimi) li decidono loro, insieme alle zone colorate. La responsabilità è politica, non sociale. Politici ed amministratori colpiscono la nostra dignità, non permettendoci di essere umani. Ci governano anche la morte. Cercando di estirpare la nostra parte più intima, i sentimenti.
Termino questo post, per chi avrà voglia di leggerlo, con una domanda. Oltre ai politici soliti noti, che guarda caso sono tutti della stessa parte politica, contraria al pensiero unico, alla cancellazione della cultura, e si sono beccati il virus, in questo groviglio di numeri mondiali, avete mai sentito che un politico attuale (intendo in politica attualmente) abbia contratto il virus e sia morto? A me non risulta, e non risulterà mai. Perché la gente comune muore ogni giorno, ma a loro servono i numeri per gestirci.
I salutisti dell’Unione europea tornano alla carica con un’altra battaglia: quella contro il vino. A fare da apripista è stata l’Irlanda, che potrà dunque applicare sugli alcolici un’etichetta con scritto “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” oppure “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati”. O più direttamente "il vino provoca il cancro". Secondo i dati di Alcohol Action Ireland, il consumo di alcol puro pro capite tra chi ha più di 15 anni è stato di 10,07 litri nel 2020, che corrisponde a poco meno di 40 bottiglie di vodka, 113 bottiglie di vino o 436 pinte di birra e supera del 40% il livello di consumo indicato dalle linee guida dell’agenzia governativa Health Service Executive (HSE). Quindi l'Irlanda, attraverso il silenzio assenso della Commissione Europea, con questo provvedimento, crede sul serio di combattere l'abuso di alcol? Perché i dati sopra elencati chiariscono e permettono di affermare che siamo in presenza di un eccesso di uti
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