Passa ai contenuti principali

L'EFFETTO BENEFICO DI UNA TRIPLETTA SULLE SORTI DI UN PAESE

 


Se il Paradiso è il Sarrià, allora presentati a Dio con una Tripletta. 

Quell’estate fu un’estate da sogno, della rinascita dell’Italian style, del sole caldo e della 127 Abarth, nera con una striscia arancione fiammante. In quei giorni di giugno e luglio la voce del Padrone di Franco Battiato urlava dalle finestre sempre spalancate. Erano i momenti del Mondiale di Spagna. Di un campionato di football epico, inaspettato padrone dei sentimenti concentrati in un centro di gravità permanente da cui la memoria di tutti non è mai più uscita. L’estate più calda di tutte.

Spagna 1982. Non fu solo calcio. Dal punto di vista internazionale, dall'Atlantico al Mediterraneo i venti di almeno tre guerre lambivano le coste iberiche in quei giorni, contribuendo a condizionare il clima sportivo del Mundial. Alla cornice della Guerra fredda si aggiungevano, infatti, il conflitto tra Argentina e Inghilterra per il possesso delle isole Falkland-Malvinas e, a partire da giugno, l'attacco israeliano al Libano. Si combatteva nel mondo con le armi, con l'inchiostro sui nostri giornali. Fino ai complessi  giorni di Vigo e dei tre deludenti pareggi iniziali contro Polonia, Perù e Camerun. in un’epoca in cui calciatori e giornalisti vivevano gomito a gomito e con la carta stampata che non aveva ancora ceduto il proprio primato alla televisione. Con Rossi che non faceva gol, la stampa romana si scatenava con ciascun calciatore a far gara nell’essere più denigratorio degli altri. La stampa romana è stata forse la più critica nei confronti della nazionale e di Bearzot. Lo scontro verbale, in alcuni momenti si è quasi trasformato in scontro fisico. Ma se quell’Italia triste, partita disastrosa nel girone di Vigo, era in simbiosi con un popolo dicotomico, sottomesso al pessimismo, ancora ferito dal terrorismo e senza rivincite all’orizzonte, con le reti di Paolo Rossi cambiò tutto e tutto non fu più come prima. La Nazionale, l’umore di un popolo, i contenuti stessi della nazione. Come in una favola, dal match contro l’Argentina, in parallelo alla crisi sfiorata di governo,  il traballante presidente del Consiglio Giovanni Spadolini si impegnò a ripetizione a commentare i fatti di Spagna. Il 29 giugno contro l’Argentina, mentre era in corso il vertice tra governo e sindacati riguardo al problema della scala mobile, interruppe per una decina di minuti l’incontro per affacciarsi su via del Corso e salutare i tifosi romani in festa e quindi telegrafare le proprie felicitazioni alla nazionale azzurra. Il suo governo probabilmente non cadde grazie al successo azzurro. L’epica scoccò, in tutti gli strati sociali, in un crescendo rossiniano dopo la tripletta nel 3-2 al Brasile.

A profetizzare la vittoria dell’Italia al mondiale spagnolo fu Mick Jagger. Quel giorno il tour dei Rolling Stones fece tappa allo stadio Comunale di Torino. Per l’occasione l’ora dell’esibizione venne spostata per le 15, anticipata per permettere a chi aveva voglia di assistere alla finale delle 20. Verso la fine del concerto, il leader della Band, apparve sul palco con la maglietta numero 20 di Paolo Rossi annunciando «Questa sera vincerete 3-1». Cosi andò. E l’Italia in trionfo e in festa, quella notte, cambiò faccia. Per tutti gli anni Ottanta. Pablito Rossi Eroe nazionale. Un po' come Bartali…


Commenti

Post popolari in questo blog

ISRAELE, PALESTINA E I GIOVANI D'OGGI

  Il livello di strumentalizzazione politica della sinistra italiana ha raggiunto picchi verso il basso così talmente gravi da fare indurre a una riflessione sul livello di ignoranza giovanile, intesa come disinformazione storica, nei confronti della Politica internazionale.  Premettendo che ognuno è libero di pensare e manifestare per qualunque causa si ritenga giusta, occorre avere sott’occhio due cenni storici dell’origine della terra contesa sin dalla notte dei tempi. Una interessante spiegazione sulla città di Gaza della Prof.ssa Daniela Santus, docente del dipartimento di letteratura e lingue straniere e Cultura Moderna, dell’Università di Torino, afferma che Gaza non nasce come città palestinese o islamica. Da un punto di vista storico sappiamo che il Faraone Thutmose III, alla guida delle sue truppe, nel 1457 a.C., proprio a Gaza, sceglie di celebrare il ventitreesimo anniversario della sua ascesa al trono. L’islam nascerà quasi 2100 anni dopo che Gaza aveva ospitato i festeggi

VATICANO E ONG. UNA PARABOLA RISCHIOSA

  Il rapporto privilegiato che la Chiesa, a partire da Papa Bergoglio, ha creato in questi anni con Mediterranea, la ong dell’ex antagonista veneziano Luca Casarini pare sia raccontato attraverso le intercettazioni compiute dalla Guardia di finanza per conto della Procura di Ragusa, nell’indagine per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina a carico di Mediterranea.  Qualche anno fa abbiamo pubblicato un libro dal titolo Club San Gallo (Fides Edizioni – Gruppo Les Flaneurs) in cui si immaginava un intreccio tra politiche migratorie e Vaticano. Di seguito si possono leggere degli stralci che riportano quasi alla realtà …”Il mondo ha bisogno di un indirizzo e noi abbiamo il dovere di fornirglielo». Dannieels, ancora estremamente lucido, sembra non temere gli attacchi del suo ospite e decide di proseguire la spiegazione: «Il suo amico Massimo aveva il privilegio di custodire molti dei nostri progetti, ma non era a conoscenza del piano più rivoluzionario del Club San Gallo. Purtroppo

DENATALITA' UN PROBELAM SUBDOLO PER LA SOCIETA'

  I baresi non fanno più figli. Pare che più della metà dei baresi non ha figli e per buona parte di essi non è un progetto di vita. Un terzo di chi è padre o madre ha solo un figlio e solo una minima percentuale dei casi ne ha più di tre. Bari, con Verona, è la città d’Italia con la media più bassa di figli pari a 1,9 per famiglia. Secondo lo studio di Ipsos, il 34% dei baresi rimanda l’essere genitore a causa del lavoro tanto che nel 21% dei casi la mancanza di un lavoro stabile è la causa principale del non avere figli. L’introduzione di incentivi al lavoro femminile, il rafforzamento delle politiche di sostegno alle famiglie per le spese educative, scolastiche e per le attività sportive e culturali, e la riforma dei congedi parentali con l’introduzione di congedi di paternità, sono alcune delle misure che i baresi indicano per contrastare la denatalità. Secondo il report, per quasi la metà dei cittadini di Bari un ruolo chiave è giocato dalle imprese che possono favorire la natalit