Passa ai contenuti principali

IL RAPPORTO TRA COVID E QUARTA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE



Il cambiamento a cui ci accingiamo ad assistere ha una portata epocale, al punto da essersi guadagnato il significativo appellativo di Quarta Rivoluzione Industriale, che vedrà la nascita di modelli, strategie e paradigmi nuovi: la cosiddetta Industria 4.0. Pur non esistendo una definizione comunemente accettata, Industria 4.0 viene generalmente considerata come un processo che culminerà in una nuova concezione dell’industria, dallo sviluppo di nuovi prodotti e servizi, alla ricerca e innovazione, fino alla validazione e alla produzione, con il minimo comune denominatore costituito da un alto grado di automazione e interconnessione. Quali sono le direttrici principali di questo fenomeno?

In materia di digitalizzazione è in atto un processo che ha le sue origini già dalla metà del Novecento, ma che ha preso consistenza con la creazione del World Wide Web, il www che ci ha fatto entrare in internet. E di questo argomento, il libro di Baricco "The Game" e quello di Michele Ainis "Il regno dell'Uroboro" ne hanno parlato, positivamente il primo, negativamente il secondo, e questo processo sta raggiungendo un punto di svolta approfittando di questa pandemia. 

Accanto alla digitalizzazione, si sta tentando anche la svolta green, specie nel campo della mobilità; ecco per cui si è messa a tacere la bambina assassina Greta Thunberg. 

Terza direttrice di questa rivoluzione sono le scienze biotecnologiche. Cui si spiega un'informazione massificata, che culmina in un rapporto quotidiano tra scienziati e mass media, per giustificare e spiegare un continuo camuffamento di numeri normali, e le continue politiche restritttive che mirano alla perdita, in società, della normalità. 

Il Covid cela il vero obbiettivo per cui tutti sono d'accordo. La quarta rivoluzione industriale. 

Che poteva avvenire solo con uno scossone mondiale, intendendo solo la parte più produttiva del pianeta. Altrimenti questa rivoluzione non si sarebbe potuta effettuare. Si correva il rischio di avere delle velocità divergenti nelle macro aree geopolitiche. 

Ecco il senso più giusto del motto del nostro governo "Nessuno rimarrà indietro" inteso come nessun paese rimarrà indietro in questo processo.

Commenti

Post popolari in questo blog

CONTRO IL DIRIGISMO TRANSUMANISTA

 L’Unione Europea, a partire dalla crisi economica globale del 2008 ha sempre fatto il possibile per farsi detestare, in Italia e in moltissime altre nazioni del continente. Occorre dire che la gestione di diverse rispettive classi dirigenti nazionali, fra incolmabili debiti pubblici e una crescita economica pari a zero, ha permesso all’Ue di manifestarsi più come una matrigna che mal sopporta i propri figliastri che come una mamma, magari severa quando serve, ma giusta nei confronti di tutti i suoi figli. Non a caso, sono poi cresciuti partiti e movimenti euroscettici in più Paesi europei, la Brexit è divenuta realtà e tutt’oggi alcuni governi nazionali, come quello ungherese e quello polacco, sono spesso in contrasto con le Istituzioni comunitarie. Del resto, Bruxelles, si direbbe, andrebbe ringraziata, con tanto di servile inchino, per i soldi del Pnrr. Intanto, è bene ricordare come il denaro del Recovery Fund non rappresenta affatto un regalo compassionevole, essendo composto, in

LA CONTROPRODUCENTE GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

  E' sempre con profonda amarezza che osservo la celebrazione di giornate come questa, accanto a tutto il carico di ipocrisia politicamente corretta che ci viene propagandata mediaticamente, tra chi si tinge il viso di rosso, cariche istituzionali che si prestano a questo giochino, dichiarazioni banali e scontate e via dolcificando l'opinione pubblica. Nel momento in cui una donna accetta di celebrare una giornata mondiale dedicata alla violenza sulle donne, crea la stessa categorizzazione di cui poi sarà vittima perchè è evidente che se si condanna la violenza soltanto verso un genere, si sta implicitamente affermando che l'altro genere non merita tutele, ottenendo come unico risultato di scatenare un focolaio di maschilismo reattivo antifemminista. Ed è attraverso la strumentalizzazione di tragedie che vedono vittima una donna e di cui è colpevole un uomo non in quanto maschio ma in quanto persona prepotente - e la prepotenza non è una caratteristica di genere ma di speci

OGGI È ATTACCO AL VINO, IERI ALLA PROPRIETÀ. E DOMANI...

  I salutisti dell’Unione europea tornano alla carica con un’altra battaglia: quella contro il vino. A fare da apripista è stata l’Irlanda, che potrà dunque applicare sugli alcolici un’etichetta con scritto “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” oppure “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati”. O più direttamente "il vino provoca il cancro". Secondo i dati di Alcohol Action Ireland, il consumo di alcol puro pro capite tra chi ha più di 15 anni è stato di 10,07 litri nel 2020, che corrisponde a poco meno di 40 bottiglie di vodka, 113 bottiglie di vino o 436 pinte di birra e supera del 40% il livello di consumo indicato dalle linee guida dell’agenzia governativa Health Service Executive (HSE). Quindi l'Irlanda, attraverso il silenzio assenso della Commissione Europea, con questo provvedimento, crede sul serio di combattere l'abuso di alcol? Perché i dati sopra elencati chiariscono e permettono di affermare che siamo in presenza di un eccesso di uti