Una ecatombe è in atto.
Questo decreto, sulla dichiarazione di stato di emergenza per epidemia, che ora fa il giro del web, porta la data del 31 gennaio 2020. Non può essere una fake. E non può essere pure che la Cina non abbia potuto avvisare il nostro Governo.
Un primo pensiero in testa, è che la Cina abbia potuto avvertire della pericolosità di questo virus, oppure, dato che casi di polmoniti anomale sono scoppiate sin dal 2018, nelle zone ormai tristemente note, si può pensare, che il male venga da molto lontano. Tutto lascia pensare che l'origine dei problemi sia da imputare ai vaccini, importati dalla Cina, il Nord ha fatto richiesta massiccia, e oggi i risultati sono questi. Il Governo ha commesso un gravissimo errore, di non farlo sapere, poiché ovviamente la campagna Si Vax era in atto in modo consistente, e quindi oggi siamo nelle mani dell'Aifa. Perché? Perché almeno in Italia è l'organo che autorizza la casa farmaceutica che produrrà il vaccino che le gonfierà le tasche in miliardi di euro. Si fa solo il nome del farmaco, Avigan, fate le vostre ricerche.
È esattamente come la storia del diabete con l'insulina.
Se si considera che la prima guerra mondiale aveva conosciuto una depressione economico politica scaturita poi in guerra. La seconda guerra mondiale è partita dalla depressione della borsa di Wall street del 1929. Questa terza è nata dalla depressione del 2008. L'andamento economico ha necessità ciclica di subire shock. A fasi di stagnazione, devono seguire shock per la ripresa. Siccome le prime due hanno avuto vittime giovani, questa volta a tavolino hanno scelto di fare fuori i più anziani o i più deboli, gente dal peso specifico diverso in economia rispetto che nel sociale.
Un sistema controverso di aiuto ai governi che dichiarano pandemia, i Pandemic Bond, a fronte di poche migliaia di persone nel mondo sacrificate, per poter ricevere soldi e spartirseli, in questa sorta di terza guerra mondiale.
I salutisti dell’Unione europea tornano alla carica con un’altra battaglia: quella contro il vino. A fare da apripista è stata l’Irlanda, che potrà dunque applicare sugli alcolici un’etichetta con scritto “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” oppure “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati”. O più direttamente "il vino provoca il cancro". Secondo i dati di Alcohol Action Ireland, il consumo di alcol puro pro capite tra chi ha più di 15 anni è stato di 10,07 litri nel 2020, che corrisponde a poco meno di 40 bottiglie di vodka, 113 bottiglie di vino o 436 pinte di birra e supera del 40% il livello di consumo indicato dalle linee guida dell’agenzia governativa Health Service Executive (HSE). Quindi l'Irlanda, attraverso il silenzio assenso della Commissione Europea, con questo provvedimento, crede sul serio di combattere l'abuso di alcol? Perché i dati sopra elencati chiariscono e permettono di affermare che siamo in presenza di un eccesso di uti
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