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DEBELLARE UN SENTIMENTO

È in atto un tentativo di instaurare una dittatura fintamente umanitaria, ma intollerante, verso la “trascurabile maggioranza dei popoli” che non appartiene alle minoranze protette e ai migranti clandestini. Ed è la evidente ritorsione rispetto alla sovranità del popolo che va in una direzione sgradita ai potentati che costituiscono l’Establishment. Punirli, spaventarli, scoraggiarli. Si deve reagire in modo deciso, dalla denuncia sistematica di ogni episodio e di ogni proposta di legge e di commissione. Poi, se ci fossero forze politiche audaci e coerenti, in grado di trasformare queste denunce in propositi, riforme e iniziative anziché limitarsi ad astenersi, si avrebbe la forza di opporsi a questa deriva pedagogica che vuole il pensiero unico. È pensabile un governo che imponga cambiamenti forzati in ambito di sentimenti? In un regime democratico il popolo vota e la maggioranza governa. Ma un individuo perché mai dovrebbe votare un politico che voglia imporre stili di vita per legge? È ipotizzabile in un governo democratico una politica che imponga pesanti cambiamenti allo stile di vita per preservare il pensiero delle generazioni future? Allora la democrazia più che essere il bene assoluto è un male di fatto irrinunciabile.

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VATICANO E ONG. UNA PARABOLA RISCHIOSA

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CONTRO IL DIRIGISMO TRANSUMANISTA

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