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IL SILENZIO. LA MIGLIORE OPINIONE POSSIBILE

“Si è persa un’altra occasione buona …”diceva più o meno così, l’inizio di una canzone di Vasco Rossi, molti anni fa. Aggiungerei volentieri “per stare zitti”. Per essere intelligenti. Si è spezzata la vita di un uomo. Si è interrotto l’amore di una donna che lo ha sposato poco più di un mese prima della morte. Ed il moralismo dei poco intelligenti, è riuscito a capovolgere l’importanza degli attori di questo tragico fatto di cronaca. E’ venuto a mancare il silenzio. L’unico modo intelligente per dimostrare vicinanza al dolore della famiglia. Nessuno ha perso occasione di stare in silenzio, da pseudo comici ad insegnanti, da politici più disparati a gente comune che non ha perso tempo nel commentare e strumentalizzare l’accaduto. Si è fatta confusione, ci si è divisi, come sempre, da italiani quali siamo. Pro e contro Salvini, pro e contro migranti. Nel contesto, un professorone universitario, interpellato in radio, ha affermato che la paura per il migrante, non deriva da un fattore di razza o di pelle diversa, o da fattori sociali, come l’occupare i posti di lavoro a noi italiani. Ma dal semplice fatto che i migranti sono biologicamente più forti di noi. Non ridete. Lo ha affermato davvero! Si è perso il senso, ognuno, con smania di protagonismo, cerca l’originalità di opinione. Resta il fatto che un lavoratore è morto, perché il carabiniere, non dimentichiamo, era al lavoro. E nessuna organizzazione sindacale ha dato cenno di voler organizzare una fiaccolata in suo ricordo. Forse, un carabiniere è un lavoratore inferiore. Addirittura si condanna l’arma per la metodica utilizzata per interrogare i colpevoli. Una foto attesta le precarie condizioni dell’interrogato, forse ritenuto dai moralisti, anch’esso un lavoratore? Una benda agli occhi è sicuramente più disdicevole di un the freddo servito al tavolo dell’interrogatorio. E’ pur sempre un delitto estivo. Ci si riesce sempre a sedere dalla parte sbagliata.

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