E' morto. Come immobile. Esalato l'ultimo respiro, giacque il suo corpo, dimentico di tutto, privo di un'anima così grande (Parafrasi del cinque maggio).
Oggi è la festa dei lavoratori di una Repubblica fondata sul lavoro, in un paese dove il lavoro manca.
Piuttosto di incrementare settori che possano sviluppare il lavoro, si crea speranza attraverso i sussidi statali, che il governo utilizza per ricattare i cittadini. Invece di puntare sulle infrastrutture, sulla edilizia, settori in cui orbitano indotti enormi, si ricattano i cittadini verso obblighi di largo interesse. Ricattare coi vaccini, coi farmaci l'ottenimento dei sussidi. Oppure veicolare il mercato verso certi prodotti, anzichè altri. I sussidi non costituiscono certo la soluzione alla questione occupazionale, ma in modo subdolo entrano a far parte del problema della disoccupazione. Bisogna abbassare le tasse e favorire la crescita economica di molti settori, anche attraverso l'abolizione di leggi che ne impediscono lo slancio.
Il Primo Maggio è morto se non si sensibilizza quanto detto e lo si lascia gestire ai Signori dei Sindacati e si considerano affamati prima i migranti e poi i lavoratori.
L’Unione Europea, a partire dalla crisi economica globale del 2008 ha sempre fatto il possibile per farsi detestare, in Italia e in moltissime altre nazioni del continente. Occorre dire che la gestione di diverse rispettive classi dirigenti nazionali, fra incolmabili debiti pubblici e una crescita economica pari a zero, ha permesso all’Ue di manifestarsi più come una matrigna che mal sopporta i propri figliastri che come una mamma, magari severa quando serve, ma giusta nei confronti di tutti i suoi figli. Non a caso, sono poi cresciuti partiti e movimenti euroscettici in più Paesi europei, la Brexit è divenuta realtà e tutt’oggi alcuni governi nazionali, come quello ungherese e quello polacco, sono spesso in contrasto con le Istituzioni comunitarie. Del resto, Bruxelles, si direbbe, andrebbe ringraziata, con tanto di servile inchino, per i soldi del Pnrr. Intanto, è bene ricordare come il denaro del Recovery Fund non rappresenta affatto un regalo compassionevole, essendo composto, in
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