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ANALISI DI UN VOTO DI DISPERAZIONE


Il voto espresso è chiaro. Seppur lo ritengo, nella stragrande maggioranza di chi ha votato, un voto di disperazione. Un paese in preda all'odio "fascista" degli antifascisti (Il fascismo eterno di Umberto Eco). Proveniente da troppo Stato, la parte che ha votato Meloni, perché la vittoria è solo sua, della sua persona, ha espresso in una domenica l'oppressione di chi ha scritto nel suo libro, che le restrizioni servono a cambiare il paese, facendo passare in secondo piano la crisi pandemica. Crisi pandemica che ha messo in ginocchio la spina dorsale dell'economia del paese. Aggravata poi dalla guerra e dalla speculazione economica della crisi energetica. Basti pensare agli extra guadagni di Eni nell'ultimo semestre. 

Il voto si rispetta. Pertanto non è gradevole sentire oggi le dichiarazioni della premier di un altro paese che afferma di vigilare in tema di diritti civili. Sarebbe opportuno fare sapere a "codesta signora" l'accezione toscana e' doverosa in questo caso, che i toscani, prima ancora di essere italiani sono stati i primi al mondo ad abolire la pena di morte. Forse Giorgia nemmeno lo sa, ma la difendiamo noi. 

Paradossalmente questa destra sociale, perché è tale, potrebbe favorire nei prossimi anni, il bisogno di cercare una destra più moderata, che si esprima su istanze più liberali. 

Forse oggi siamo ad una svolta storica. Anche se credo che il clima di odio non smetterà di esistere. Si sveglieranno i sindacati. Inizieranno le stagioni di scioperi. Rivendicheranno i Venerdì ecologici. Più che altro perché poi ci sarà il week end e non per tematiche ambientali.

Per quello, è necessario che ci si compenetri con la natura per capire l'ambiente. E non soltanto fare soldini con esso.

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