DIVERSITA'
A pensarci, Socrate subisce condanna come qualsiasi altro pensatore che ha cercato di cambiare le sorti, contro i pregiudizi della società. Come Ipazia, come Giordano Bruno, ma con modalità diverse, è stato condannato a morte per aver apportato dei pensieri nuovi. Per essere stato visionario. Socrate è il primo che pensa ad un dio monoteista, lo Spirito, l'anima...prima ancora degli ebrei, i primi monoteisti che la storia ci da per fonti certe. E lo fa nel momento in cui la sua società credeva in una moltitudine di Dei. Ipazia è la prima donna ad interessarsi di filosofia e nello specifico alla matematica, in una società che ripudiava il pensiero alle donne. Giordano Bruno è il primo a parlare di concerti di libertà, intesa anche come liberazione dalla spiritualità, in una società dominata da un unico Dio, ed impersonificato dallo strapotere del Papa attraverso le inquisizioni. Come vedi la paura nella diversità è insita in noi uomini sin dalla antica Grecia. È l'uniformità di una massa che si deve ritenere una forzatura innaturale per gli uomini.
IDIOTA
"La parola "idiota" ha due significati: il vero significato, che le fu dato dagli antichi saggi, era "essere sè stessi". Un uomo che è sè stesso sembra e si comporta come un folle per coloro che vivono nel mondo delle illusioni, così quando essi chiamano idiota un uomo intendono dire che non condivide le loro illusioni. Chiunque decida di lavorare su sè stesso è un idiota in entrambi i significati. Il saggio sa che sta cercando la realtà. Lo stupido pensa che sia impazzito. Noi qui presumiamo di cercare la realtà, quindi dovremmo tutti essere idioti: ma nessuno può rendervi un idiota. Dovete sceglierlo voi stessi."
(John G. Bennet, Elizabeth Bennet - Idioti a Parigi)
"Più facciamo progressi 'interiori' più diminuisce il numero di coloro con cui possiamo realmente comunicare."
(Emil Cioran)
Oggi è difficile essere se stessi, perché è difficile comunicare agli altri. Menomale che la nostra salvezza è l'espressione. Ci esprimiamo con la scrittura, e poi sfociamo chi nell'arte chi nella musica. Noi siamo idioti, per gli altri possiamo essere, se non folli, quanto meno particolari. Per noi siamo noi stessi.
I salutisti dell’Unione europea tornano alla carica con un’altra battaglia: quella contro il vino. A fare da apripista è stata l’Irlanda, che potrà dunque applicare sugli alcolici un’etichetta con scritto “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” oppure “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati”. O più direttamente "il vino provoca il cancro". Secondo i dati di Alcohol Action Ireland, il consumo di alcol puro pro capite tra chi ha più di 15 anni è stato di 10,07 litri nel 2020, che corrisponde a poco meno di 40 bottiglie di vodka, 113 bottiglie di vino o 436 pinte di birra e supera del 40% il livello di consumo indicato dalle linee guida dell’agenzia governativa Health Service Executive (HSE). Quindi l'Irlanda, attraverso il silenzio assenso della Commissione Europea, con questo provvedimento, crede sul serio di combattere l'abuso di alcol? Perché i dati sopra elencati chiariscono e permettono di affermare che siamo in presenza di un eccesso di uti
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