Si rotola su di un piano inclinato, dove non si vede mai quando termina, in modo da poter crollare a terra. Almeno così ci possiamo rialzare. Dalle promesse del governo, che subito, nelle prime parole del premier ha parlato di ristori alle imprese colpite, ha rassicurato sul Natale e sulla possibilità della quasi normalità, si capisce l'affanno di questa gente che non ha programmi su una possibile via di uscita. Oltre a provvedimenti assurdi, non hanno altro. Dopo che in piena emergenza, hanno badato alla diffusione di monopattini, banchi a rotelle, bonus vacanze e viaggi. Oggi richiudono scaricando la colpa sulla massa che nemmeno loro riescono a gestire.
Non è la sanità pubblica che necessita investimenti, perché i numeri li sbagliano, non sono quelli. Piuttosto c'era bisogno di prudenza, proprio come le piccole imprese, che tentano di restare in equilibrio.
È da rendersi conto che fare cadere un governo in questa situazione è drammatico, ma bisogna decidere presto, se salvare l'economia a discapito della salute. Allora muoiono le persone. Oppure salvaguardare la salute a discapito dell'economia. Allora falliamo. Ma facciamolo presto.
PRIMA PARTE pubblicata qui il 03/11/2019 I mali della cultura. L’interesse e le lobby? Come ho scritto più o meno all’inizio di questo scritto, il maggior nemico della cultura è l’interesse. Come penso, di aver dimostrato fin qui, la controcultura, sottoforma di protesta, si è manifestata nel novecento, contro le più svariate forme di potere. Ma il potere è caratterizzato da una serie innumerevole di poteri, da cui dipendono le influenze in società delle lobby. Potere e Lobby Gay Il potere per salvaguardare lo status quo e conservarsi ha l’obbligo di mistificare la realtà, creare disordine, sradicare l’uomo dalla società, manipolare l’informazione, ma soprattutto limitare il pensiero dell’opinione pubblica attraverso un linguaggio fondato sul dualismo politico, morale ed estetico. Amico/nemico, destra/sinistra, bene/male, bello/brutto, buono/cattivo. Come se tutto potesse essere etichettato e messo in un catalogo, il quale in fin dei conti altro non è che il “pensiero unico”, la “
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