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CAPODANNO, SACRALITA' DEL TEMPO

Non c’è festa più universale del Capodanno. In tutto il Mondo si festeggia il primo giorno dell’anno. E’ l’unico momento in cui si dilata il tempo. Un solo secondo, l’ingresso del nuovo anno, dura 24 ore. Ma il Capodanno è universale perché non esiste solo quello occidentale, ma ci sono altri che non hanno minor importanza del nostro. Come quello cinese, quello ebraico, quello persiano ed un'altra miriade di festeggiamenti di inizio anno, distribuiti nell’arco solare, quasi da poter dire che ogni giorno da qualche parte nel mondo è Capodanno. E’ universale perché sin dall’antichità, si è sempre festeggiato l’inizio del ciclo del tempo, sacralizzando momenti importanti oppure i cambi di stagione. Quel singolo istante è universale perché segna per l’uomo, un prima ed un poi, un passo in avanti ed è già storia. Il Capodanno, però, se è vero che è una convenzione culturale, scientificamente esiste davvero. Non bisogna dimenticare che la Terra per compiere un giro intero intorno al sole ci impiega giusto 365 giorni e 6 ore. Ma nella cultura occidentale Roma è fondamentale. I Romani consideravano il primo mese dell’anno Marzo, facendo coincidere i festeggiamenti con il 15 di marzo. Con l’istituzione del calendario gregoriano, si decise di dare onore al mese di Giano, Dio del tempo. Quindi è Gennaio a dare inizio al tempo. Date concorrenti al 1 gennaio, nella storia ce ne sono state. Per Esempio il 25 marzo, forse per coincidenza con l’equinozio di primavera e per la festa cristiana dall’Annunciazione, il Capodanno si festeggiava a Pisa, a Firenze, ma anche in Irlanda ed Inghilterra. In quest’ultima si rimarcava anche lo scisma anglicano. Solo nel 1752, si abdicò in favore del 1 gennaio. Anche a Venezia fino al 1797 si festeggiava il capodanno il 1 marzo. Mentre in Francia coincideva con l’avvento della Pasqua. Nel Seicento, in Spagna, l’inizio anno cadeva con la nascita di Gesù Bambino, il 25 dicembre, mentre tra i persiani lo si festeggiava in settembre. Secondo la tradizione bizantina, si festeggiava l’inizio anno a settembre, più precisamente il 14, ricorrenza festeggiata a lungo anche in Puglia, Calabria e Sardegna. Successivamente spostata a Gennaio, ma dove ancora oggi le comunità ortodosse differenziano al 14 gennaio il loro capodanno. Alcuni tentativi di Capodanno politici, lo si sono avuti in Francia con la Rivoluzione Francese, ed in Italia con l’instaurazione del Fascismo. Entrambi i tentativi sono risultati effimeri. Si può concludere, affermando che le speranze ed i buoni auspici del nuovo tempo, non sono riposti in questa sola giornata. L’uomo può sperare quindi ogni giorno in un tempo migliore, può credere sempre in un futuro più roseo. Ognuno è padrone del proprio tempo. Per cui il miglior augurio che si possa dare in conclusione è quello di sapervi gestire il vostro Tempo. Se ad un certo punto i motori necessitano di essere spenti, fermatevi a sperare. Quello sarà il vostro Capodanno personale. AUGURI.

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