Marco Gervasoni, docente di storia, ci rimette la cattedra alla Luiss, università sedicente liberale, per un tweet contro le navi che imbarcano clandestini in combutta con gli scafisti.
Tanto per essere chiari, nell’Italia dove tutti fanno gargarismi di liberalismo basta un tweet per una epurazione. Non è un caso isolato ma un nuovo corso. Ben’inteso, è una falcidie di provvedimenti, licenziamenti, espulsioni a senso unico: non solo Gervasoni, lui emblema di misure intese a colpirne uno per educarne cento, nel segno di una strategia intimidatoria organizzata che riporta ai peggiori anni della intolleranza isterica.
Dopo la mossa liberticida del gestore dei social che ha cancellato senza dare spiegazioni centinaia di account politicamente scorretti, ora questa epurazione accademica. Solidarietà a Gervasoni, studioso di storia e politica molto stimato. E’ evidentemente in atto una campagna repressiva contro le idee politicamente scorrette. Via Casapound, via Vox, il nuovo soggetto politico del discusso Fusaro, e via tanto altro. Si può non condividere, ma censurare è peggio. Qui si risponde con la chiarezza delle proprie idee, da esprimere con stile e rinnovata determinazione.
L’Unione Europea, a partire dalla crisi economica globale del 2008 ha sempre fatto il possibile per farsi detestare, in Italia e in moltissime altre nazioni del continente. Occorre dire che la gestione di diverse rispettive classi dirigenti nazionali, fra incolmabili debiti pubblici e una crescita economica pari a zero, ha permesso all’Ue di manifestarsi più come una matrigna che mal sopporta i propri figliastri che come una mamma, magari severa quando serve, ma giusta nei confronti di tutti i suoi figli. Non a caso, sono poi cresciuti partiti e movimenti euroscettici in più Paesi europei, la Brexit è divenuta realtà e tutt’oggi alcuni governi nazionali, come quello ungherese e quello polacco, sono spesso in contrasto con le Istituzioni comunitarie. Del resto, Bruxelles, si direbbe, andrebbe ringraziata, con tanto di servile inchino, per i soldi del Pnrr. Intanto, è bene ricordare come il denaro del Recovery Fund non rappresenta affatto un regalo compassionevole, essendo composto, in
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