Che cos’è il contemporaneo?
È colui che non coincide con il suo tempo. È l’inattuale di oggi.
Nietzsche lo definisce l’intempestivo, di fatto è colui che risente di una sfasatura col suo tempo. Il contemporaneo è colui che non coincide perfettamente con il suo tempo, ed attraverso questo scarto, egli è capace di percepire più degli altri il presente.
Contemporaneo è colui che tiene fisso lo sguardo sul suo tempo, per percepire non la luce, ma il buio. Colui abile a neutralizzare le luci provenienti dalla sua epoca per scoprire la sua tenebra.
Essere contemporanei è una dote molto rara, per esserlo davvero serve coraggio. Il vero contemporaneo percepisce tutte le vertebre spezzate dell’oggi. Tenerle insieme è il suo fine.
Essere contemporanei vuol dire arrivare puntuali ad un appuntamento che si può solo mancare. L’appuntamento non ha luogo in un tempo cronologico.
Un esempio di esperienza di contemporaneità è dato dalla moda. Essa rappresenta un elemento di discontinuità nel tempo, che lo divide secondo il suo essere ed il suo non essere più alla moda. L’ora della moda è forse il momento in cui lo stilista percepisce il tratto. Il tempo della moda è sempre in anticipo su se stesso, e al tempo stesso in ritardo. E’ una soglia inafferrabile tra il non ancora ed il non più. L’adesso della moda è inafferrabile.
La contemporaneità è strettamente connessa col passato, questa speciale relazione fa si che il presente viene considerato già arcaico.
Quindi il contemporaneo mette in relazione i tempi ed è capace di leggerne in modo inedito la sua storia. Come se quel buio proiettasse la sua ombra nel passato. Ed è nostra capacità di dare ascolto a quella ombra, per essere contemporanei, non solo nel nostro secolo, ma in relazione alle figure dei testi del passato.
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Qualche giorno fa delle ragazzine, protestavano per l'aborto e hanno cacciato la Boldrini. Perché non si sentivano da lei rappresentate. Boldrini a parte, quello che sciocca è che chi protesta, lo fa contro un governo che non esiste ancora, su una cosa che la Meloni non ha mai detto (di voler cambiare la legge 194) e soprattutto...sanno i vari motivi per cui si abortisce? O pensano solo ad abortire per nascondere la gravidanza. Si può esser libere di abortire anche se non si accetta un nascituro che possa sconvolgere la vita. Perché malformato, perché con problemi mentali, perché non riuscirebbe a vivere una volta in vita. Ma si abortisce se lo si vuole in due...qui sembra solo un diritto delle donne, e si mette da parte il volere degli uomini, che hanno contribuito alla copulazione. Ma quello che è sconvolgente è che si manifesta per la morte, e poi sulle restrizioni delle proprie vite, tutte e tutti ad ubbidire... Pasolini affermava che la rivoluzione del 68 avrebbe fatto più d
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