Per senso civico e diritto di voto, mi reco alle urne, non senza affanno sulla decisione di voto.
Oggi non si tratta di votare per questo o quel partito. Non si tratta di schieramenti. Oggi si vota su una visione d'insieme! Futura.
Da una parte gli internazionalisti, terzomondisti che sognano un'Europa multiculturale, accogliente e globale. Dall'altra parte i sovranisti che rivendicano più autonomia territoriale, più libertà e distacco dal centralismo europeo che indebolisce gli Stati appartenenti.
Personalmente ritengo che il giacobinismo abbia sfociato nel totalitarismo, portando l'Europa a ritrovarsi schiacciata tra i due blocchi statunitense e sovietico. Il crollo del comunismo ha permesso di proseguire una unione fittizia, incollata dalla moneta unica, strumento utile a sottolineare l'unico vero intento di una area economica. Di un Mercato. Perche' è questo oggi l'UE. Un mercato comune a guida diarchica Franco tedesca.
Il voto in Europa dovrebbe servire, a mio parere, a far avanzare quelle forze politiche che puntano alla indipendente sovranità dei singoli Stati, ma al contempo ad una forte rappresentanza politica unitaria.
Insieme al rinnovo del parlamento europeo, dovremmo essere chiamati a votare direttamente il Presidente d'Europa.
Questa forma ibrida di unione porta allo scempio che si è creato proprio nella mia terra. Costretta alla desertificazione, di questo passo, vista la poca attenzione prestata nei provvedimenti sugli ulivi infettati, in favore di altre zone europee produttrici ugualmente di olio come la Puglia.
Il nemico è lo stallo di stampo ibrido, in cui versa questa istituzione. Per un Europa che in futuro debba avere maggior peso politico internazionale è giusto rendere più forti gli Stati che la compongono.
L’Unione Europea, a partire dalla crisi economica globale del 2008 ha sempre fatto il possibile per farsi detestare, in Italia e in moltissime altre nazioni del continente. Occorre dire che la gestione di diverse rispettive classi dirigenti nazionali, fra incolmabili debiti pubblici e una crescita economica pari a zero, ha permesso all’Ue di manifestarsi più come una matrigna che mal sopporta i propri figliastri che come una mamma, magari severa quando serve, ma giusta nei confronti di tutti i suoi figli. Non a caso, sono poi cresciuti partiti e movimenti euroscettici in più Paesi europei, la Brexit è divenuta realtà e tutt’oggi alcuni governi nazionali, come quello ungherese e quello polacco, sono spesso in contrasto con le Istituzioni comunitarie. Del resto, Bruxelles, si direbbe, andrebbe ringraziata, con tanto di servile inchino, per i soldi del Pnrr. Intanto, è bene ricordare come il denaro del Recovery Fund non rappresenta affatto un regalo compassionevole, essendo composto, in
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