Per senso civico e diritto di voto, mi reco alle urne, non senza affanno sulla decisione di voto.
Oggi non si tratta di votare per questo o quel partito. Non si tratta di schieramenti. Oggi si vota su una visione d'insieme! Futura.
Da una parte gli internazionalisti, terzomondisti che sognano un'Europa multiculturale, accogliente e globale. Dall'altra parte i sovranisti che rivendicano più autonomia territoriale, più libertà e distacco dal centralismo europeo che indebolisce gli Stati appartenenti.
Personalmente ritengo che il giacobinismo abbia sfociato nel totalitarismo, portando l'Europa a ritrovarsi schiacciata tra i due blocchi statunitense e sovietico. Il crollo del comunismo ha permesso di proseguire una unione fittizia, incollata dalla moneta unica, strumento utile a sottolineare l'unico vero intento di una area economica. Di un Mercato. Perche' è questo oggi l'UE. Un mercato comune a guida diarchica Franco tedesca.
Il voto in Europa dovrebbe servire, a mio parere, a far avanzare quelle forze politiche che puntano alla indipendente sovranità dei singoli Stati, ma al contempo ad una forte rappresentanza politica unitaria.
Insieme al rinnovo del parlamento europeo, dovremmo essere chiamati a votare direttamente il Presidente d'Europa.
Questa forma ibrida di unione porta allo scempio che si è creato proprio nella mia terra. Costretta alla desertificazione, di questo passo, vista la poca attenzione prestata nei provvedimenti sugli ulivi infettati, in favore di altre zone europee produttrici ugualmente di olio come la Puglia.
Il nemico è lo stallo di stampo ibrido, in cui versa questa istituzione. Per un Europa che in futuro debba avere maggior peso politico internazionale è giusto rendere più forti gli Stati che la compongono.
“La luce ha vinto e tutti i progressi del male del Mondo mai potranno cambiare il corso delle cose. Il solstizio d’inverno, il sole di natale, la luce invitta, aprono una speranza per gli uomini affranti da paura, timori e futuro incerto”. Sono parole di riflessione di Joseph Ratzinger espresse agli inizi degli anni sessanta, all’epoca poco più che trentenne. Per molti sono parole profetiche, in realtà si possono ritenere “da copione” per il finale di un film sulla pandemia attuale. Ammesso che si possa intravedere un finale alla situazione. Arriva il nuovo Messia, nei giorni in cui ricorre la nascita dell’ultimo messia mostratosi sulla terra, ma questa volta appare a noi, non più come uomo, ma in forma liquida. Esattamente come la società attuale, intesa da Zygmunt Bauman. Il progetto è lo stesso, duemila anni fa si diffondeva la parola di Cristo. Oggi si diffonde il vaccino della Pfizer, santificato dai media come soluzione salvifica, potrebbe però rivelarsi soluzione fisiologi
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