Con Machiavelli l'indagine politica si stacca dal pensiero speculativo, etico e religioso, assumendo come canone metodologico la specificità del proprio oggetto, il quale dev'essere studiato autonomamente, senza essere condizionato da principi validi in altri campi.
Per la posizione machiavelliana, incentrata sul principio della scissione tra "essere" e "dover essere", sono importanti:
il realismo politico: basato sul principio che bisogna stare alla verità effettuale della cosa, senza perdersi nel ricercare come la cosa "dovrebbe" essere; Machiavelli giunge a dire che il sovrano può trovarsi in condizione di dover applicare metodi estremamente crudeli e disumani; ma quando a mali estremi sono necessari rimedi estremi, egli deve adottare tali rimedi estremi ed evitare la via di mezzo, che è la via del compromesso che non serve a nulla, anzi è sempre e solo di estremo danno.
La virtù del principe: le doti del principe sono chiamate da Machiavelli "virtù", egli usa questo termine riprendendo l'antica accezione greca di aretè, di virtù come abilità naturalistica.
Il rapporto tra "virtù" (libertà) e "fortuna": la "virtù" è in generale per Machiavelli "abilità naturale", e la "virtù" politica del principe è un complesso di forza, astuzia e capacità di dominare la situazione: questa virtù sa contrapporsi alla fortuna, anche se, nel migliore dei casi, per metà le cose umane dipendono pur sempre dalla sorte.
Il ritorno ai princìpi della repubblica romana, fondata sulla libertà e sui buoni costumi: è questo l'ideale politico di Machiavelli mentre il principe da lui descritto è solo una necessità del momento storico
PRIMA PARTE pubblicata qui il 03/11/2019 I mali della cultura. L’interesse e le lobby? Come ho scritto più o meno all’inizio di questo scritto, il maggior nemico della cultura è l’interesse. Come penso, di aver dimostrato fin qui, la controcultura, sottoforma di protesta, si è manifestata nel novecento, contro le più svariate forme di potere. Ma il potere è caratterizzato da una serie innumerevole di poteri, da cui dipendono le influenze in società delle lobby. Potere e Lobby Gay Il potere per salvaguardare lo status quo e conservarsi ha l’obbligo di mistificare la realtà, creare disordine, sradicare l’uomo dalla società, manipolare l’informazione, ma soprattutto limitare il pensiero dell’opinione pubblica attraverso un linguaggio fondato sul dualismo politico, morale ed estetico. Amico/nemico, destra/sinistra, bene/male, bello/brutto, buono/cattivo. Come se tutto potesse essere etichettato e messo in un catalogo, il quale in fin dei conti altro non è che il “pensiero unico”, la “
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